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A poco più di cinque mesi esatti dall’importante appuntamento elettorale per la scelta del nuovo sindaco di Avellino, l’uscente Gianluca Festa non ha ancora sfidanti.

Da un lato la coalizione di centrodestra, rinfrancata dalla conquista del Governo centrale, sta cercando di riassettarsi e crescere in un territorio che non gli hai mai regalato grosse conquiste.
In queste settimane, ancor prima della celebrazione di alcuni congressi provinciali, da quello di Fratelli d’Italia a quello di Forza Italia, sono già stati buttati nella mischia alcuni nomi per la candidatura a sindaco.
Resta quotato quello del giornalista Rino Genovese, che non è detto che alla fine- dinanzi alla difficoltà di una sintesi interna- possa decidere comunque di correre a capo di compagini civiche. Negli ultimi giorni si è fatto spazio anche il nome del giovane Lazzaro Iandolo, in passato già consigliere comunale in quota Forza Italia, la cui candidatura è stata “benedetta” ufficialmente da Sabino Morano di Primavera Meridonale.
Certo la coalizione, se davvero vorrà competere con il Sindaco Festa che già ha dalla sua di essere l’uscente oltre ad una popolarità che, per quel che se ne dica, nel tempo è andata crescendo, dovrà fare quello sforzo in più per superare insidie interne e tentare di correre unita. Una strada ancora da definire, ma certamente non tortuosa come quella che sta percorrendo il centrosinistra cittadino.
Quel campo largo che in nome della sintesi sul programma ha unito Partito Democratico, M5S, le Associazioni cittadine, sempre rigorosamente di Sinistra ma ciascuna con il proprio nome, oltre alla sigla ufficiale di Sinistra Italiana.

“Prima il programma poi i nomi”, hanno predicato per mesi i massimi riferimenti dei partiti della coalizione riunendosi, anche stancamente, a dozzine di tavoli, pubblici e privati, sino all’indicazione del nome dell’avvocato Benedetto De Maio.

Un nome che è apparso un vero e proprio “regalo di Natale” che, tuttavia, non è durato nemmeno fino all’Epifania.
La presentazione ufficiale di De Maio era stata programmata per il 5 gennaio, annullata poche ora prima per motivi di salute del candidato che, alla fine, lo hanno portato a rinunciare definitivamente alla competizione.
Un annuncio ufficiale arrivato l’11 gennaio ma che, almeno, non ha lasciato nessuno spiazzato, posto che tutti avevano ampiamente compreso che lo stimato penalista avellinese non sarebbe stato della partita.

Ed ecco un nastro da riavvolgere, una nuova ricerca e un campo talmente largo che ad oggi continua a brancolare completamente nel buio. I partiti, o chi per loro, lanciano nella mischia nomi, come quello del Presidente di Confindustria, Emilio De Vizia, salvo poi essere smentiti.

Per ora non smentisce Antonio Limone, seppur in un primo momento si era detto indisponibile alla candidatura apicale ma, come dire, il vero marinaio si vede quando il mare è in tempesta. Ed allora sarebbe davvero apprezzabile lo sforzo del prestigioso medico, attualmente Presidente Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, di dire sì nonostante la nave del campo largo navighi senza davvero avere una rotta.

Ed intanto la meta, quella delle urna, è sempre più vicina. In politica dire 9 giugno (giorno del voto) e come dire praticamente domani.