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Domenica 29 ottobre 2023 negli spazi espositivi del Complesso delle Clarisse di Montesarchio il vice sindaco e assessore alla cultura Morena Cecere con il consigliere Nunzio Nazzaro hanno inaugurato la mostra “Di-segnare il Vuoto” dell’Artista Ugo Cordasco.

L’evento inaugurale ha visto la presenza di un pubblico ampio e qualificato, a dimostrazione del sempre più vivo e crescente interesse per l’arte contemporanea. L’assessore Morena Cecere, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, ha sottolineato come il Passeggiatoio delle Clarisse, ormai sia diventato uno spazio deputato al contemporaneo, dove importanti artisti vivono straordinarie esperienze site specific: lo scorso anno Luigi Vollaro, quest’anno Ugo Cordasco e altri sono in programmazione. La mostra Di-segnare il vuoto di Ugo Cordasco, promossa dal Comune di Montesarchio – ha dichiarato il curatore Francesco Cretavuole raccontare uno spazio, vuole gestire lo spazio in maniera diversa, andando oltre la semplice mostra di sculture: è un riprogettare continuamente la dimensione delle Clarisse. Il lavoro di preparazione della mostra, che è durato quasi un anno, è stato lungo e faticoso per capire come far vivere le opere di Ugo, le sospensioni di Cordasco, nello spazio del Passeggiatoio delle Clarisse. Il ragionamento è stato sul vuoto. Si è ragionato attraverso un vuoto, che non è assenza, non è mancanza, ma qualcosa che è, nelle sculture di Ugo, che sono fatte di trasparenze, di strutture che lasciano intravedere, di scheletri che diventano nuovi luoghi, estremamente presente e vive. Una mostra che parla di segni, che parla di di-segni, che parla della necessità di rendere il segno qualcosa di estremamente iconico. Il risultato è stato una mostra che ragiona come un tempio, un tempio che, però, è molto orientale, non è il tempio inteso nella visione canonica occidentale, ma è un tempio di spazio, è uno spazio di meditazione, uno spazio di silenzio, uno spazio di rapporto di suono, di luce e di ombre. Il rapporto tra opere e vuoto si sviluppa attraverso una continua ricerca di semplicità ed armonia delle forme dell’artista. Affrontando il vuoto dello spazio, l’artista arriva ad uno stato di pace, superando la sua dimensione, la dimensione fisica, per creare un rapporto continuo che non scaccia il vuoto, ma lo affronta e lo rende parte dell’opera e dell’allestimento.

All’interno degli spazi caudini le sculture di Ugo Cordasco, in una scenografia ancor più inedita, al suono dolce e suadente del flauto del maestro Carlo Mazzarella, si sono interfacciate con la realtà spaziale nella sua dimensione di vuoto, di elemento non da riempire ma da compenetrare.