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L’Ente d’Ambito rifiuti accetti il trasferimento della Samte, società di gestione provinciale del ciclo rifiuti e dell’impiantistica connessa, sancito dalla Provincia.
E’ questo l’invito, espresso anche attraverso il voto formale unanime, del Consiglio Provinciale assunto oggi nella Sala Consiliare della Rocca dei Rettori. Dopo mesi di discussione e tre lunghe riunioni dell’assemblea consiliare, stamani si è manifestata la volontà della Provincia, che si è peraltro adeguata a un indirizzo inequivocabile espresso dalla Regione Campania con tanto di diffida a provvedere.

Il Presidente della Provincia Nino Lombardi, insieme a tutti i Consiglieri e alla struttura tecnica, ha ribadito che non si può perdere questa occasione di avviare finalmente l’operatività dello stesso Ente d’Ambito che dal 2016 non ha ancora a disposizione una società per gestire gli impianti di rifiuti campani e non beneventani, che costano in misura enorme a ogni cittadino, producendo percolato e null’altro.
Presente anche il sindaco di Sant’ Arcangelo Trimonte Rocco Rossetti, il quale voleva ascoltare le parole del primo inquilino della Rocca dei Rettori e dell’amministratore della Samte Domenico Mauro.
Ad effettuare la relazione il dirigente Nicola Boccalone che ha ripercorso storicamente tutta la vicenda Samte sino ad oggi.

Ha preso quindi la parola il consigliere d’opposizione del Pd Giuseppe Ruggiero: “Oggi decidiamo di cedere l’impiantistica, ma questo settore potrebbe ritornarci se l’Ato determinasse altro. Il settore rifiuti sta diventando una cosa ridicola. Stiamo parlando di un morto senza eredità e, nonostante ciò, da mesi discutiamo. L’assenza della Regione è intollerabile. Ci imballiamo sui rifiuti, sull’acqua, sulla camera di commercio. Non andiamo avanti su niente. La Regione dovrà provvedere a commissariare l’ente d’ambito se non  cambierà la propria posizione”.

A fargli eco il consigliere di Forza Italia Claudio Cataudo che ha attaccato: “Entro il 30 marzo va fatto, per legge, il trasferimento delle competenze, ma bisogna mettersi d’accordo su cosa fare. Le responsabilità politiche su chi gestisce ci sono. Non ci sarebbero nemmeno i tempi per fare una nuova società, la mancanza di chiarezza aumenta. Oggi facciamo un trasferimento dovuto, ma regna la massima confusione, il futuro è un’incognita“. Cataudo ha anche attaccato l’assenza in Consiglio del management del piano d’ambito : “E’ un atto di scortesia istituzionale“.

Per la maggioranza ha invece parlato Antonio Capuano: “Questa amministrazione ha ripreso il problema che si trascinava da anni. Abbiamo preso il toro per le corna per riportarlo nella direzione giusta“. Sull’Ato rifiuti: “Pare che voglia fare una nuova società, non ci sarebbero i tempi. Oggettivamente sono preoccupato“. D’accordo con l’opposizione, invece, sulla Regione Campania: “Ha prodotto tanta incertezza, intervenga con il commissariamento perché l’Ato non ha prodotto nulla e ci è costata oltre 100mila euro all’anno senza nessuna giustificazione“.

L’intervento successivo è stato quello del consigliere del Pd Raffaele Bonavita: “Noto tanta confusione, questo è un atto dovuto. I tempi per costituire una nuova società non mi pare ci siano. Rischiamo di fare la stessa fine dell’acqua e rischiamo di subire le decisioni che provengono dall’alto“. Bonavita ha richiesto la convocazione dell’assemblea d’ambito per “capire il pensiero dei 12 consiglieri del consiglio d’ambito“.

E’ intervenuto quindi Alfonso Ciervo per la maggioranza: “Adempiamo a un dovere morale, nel pieno rispetto della normativa. Ci dobbiamo preoccupare dell’oggi e dobbiamo adempiere ai nostri atti. Domani non toccherà più a noi, sarà la Regione a dover intervenire“.

In chiusura è stato il Presidente Lombardi a prendere la parola: “Andiamo verso l’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti. Il primo obiettivo è liberare dai rifiuti combusti lo Stir di Casalduni. Quindi utilizzare la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte che non deve ospitare l’emergenza rifiuti della Regione Campania. Per metterla in sicurezza ci sono ben 8 milioni di euro, più venti milioni per effettuare la copertura di tutto il ciclo dei rifiuti del Sannio.  Vogliamo  la normalità, basterebbero atti di responsabilità“. Il ‘padrone di casa’ ha infine rivolto un appello: “Stiamo dando all’Ato la possibilità di utilizzare una società in possesso di autorizzazioni. In otto anni si poteva fare un piano. Le interlocuzioni che ci sono state, sono fuori luogo. Oggi abbiamo dato  un atto politico“.
La proposta è dunque passata all’unanimità e il presidente Lombardi ha ripreso la parola, toccando l’argomento eolico a Pietrelcina e sui reticoli fluviali principali e secondari: “Le energie rinnovabili devono esserci, ma nel rispetto del territorio. A Pietrelcina non si possono ospitare pale eoliche, a San Pio penso si possa più attribuire un’aureola che una pala eolica“.