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Il tempo scorre inesorabile, ma l’affetto nei confronti di chi ha scritto la storia del Benevento Calcio non diminuisce mai. Chiedere a Franco Dellisanti, il tecnico della storica promozione in serie C datata 1998/99. Sono trascorsi 24 anni dal successo di Lecce contro il Messina, eppure rivivere le emozioni di quel 13 giugno fa ancora effetto.
L’allenatore di San Giorgio Jonico ha potuto constatare ieri sera quanto affetto ci sia nel Sannio per gli eroi di quell’impresa. “Probabilmente perché siamo entrati nel cuore della gente, noi vivevamo la gente. Era facile trovarci per strada, fermarci a parlare con queste persone di calcio dopo gli allenamenti“, è il pensiero di Dellisanti, ormai legato indissolubilmente alla piazza, “me lo spiego anche col fatto che eravamo persone con principi e valori morali molto alti, eravamo legati ai colori giallorossi“.
Il segreto di quel successo è da ricercare, dunque, nel feeling con l’intero ambiente. Un affetto smisurato, avvicinato (probabilmente) solo da quello nei confronti della squadra della stagione 2015/16, capace di portare la B nel Sannio per la prima volta nella storia.
Noi facevamo parte del gruppo, facevamo parte dei tifosi stessi, eravamo dentro di loro, ci identificavamo nei colori sociali“, prosegue il tecnico 71enne, “c’è stata un’attrazione verso questa squadra che ci porta, a distanza di anni, ad avere questa considerazione. Serate del genere sono emozionati, non nascondo che più di qualche lacrima è scesa“.
Lacrime di gioia, di commozione, non come quelle di delusione che hanno caratterizzato l’ultimo finale di stagione. La Strega ha salutato i palcoscenici illustri del calcio italiano per fare ritorno in serie C. “Il Benevento l’ho sempre seguito perché mi ha dato la più grande soddisfazione della mia carriera. Adesso servirà rialzarsi, perché dopo una caduta gli uomini forti devono sempre rialzarsi“, ha concluso Dellisanti, “il Benevento ha una solidità societaria forte, credo che riuscirà a programmare l’immediato ritorno in serie B perché è la categoria che gli compete. Quest’anno è stata una retrocessione davvero incredibile, con l’organico che si aveva non si doveva assolutamente scendere“.

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