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E’ l’uomo del giorno nella politica sannita, Domenico Parisi. Ottomila voti ponderati (7.998 per la precisione) per essere il consigliere provinciale più votato non solo di questa tornata ma da quando vige questa legge. Il sindaco di Limatola ha battuto il record finora detenuto da Domenico Matera, primo cittadino di Bucciano, che il 2014 con Ncd (partito dove allora militava Parisi) ottenne 7.786 voti.

Un risultato che non ti aspetti, quello di Parisi, anche se in molti avrebbero scommesso sulla buona performance della giovane fascia tricolore. Competere con candidati ‘puramente’ mastelliani, con il candidato del presidente Di Maria e con quelli del Pd non era cosa di poco conto.

Ma la vittoria di Parisi è anche la vittoria di Luigi Barone, presidente dell’Asi sannita e suo principale sponsor. I due sono oramai quindici anni che camminano all’unisono. Un passo uno e un passo un altro. Anche lontano dal Beneventano. Quando Barone il 2013 venne chiamato a guidare la segreteria politica dell’allora ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo passò soltanto qualche giorno e approdò a via XX Settembre anche Parisi. Idem quando Barone traslocò sempre a via XX Settembre al ministero della Difesa quale Capo della Segreteria del sottosegretario Alfano.

A Palazzo Esercito approdò l’allora consigliere di opposizione di Limatola. Nel mezzo per Parisi anche una esperienza alla segreteria politica, sempre targata Ncd, dell’allora sottosegretario al Lavoro Massimo Cassano. Agli albori di Ncd fu proprio Barone a volere Parisi alla guida del coordinamento regionale dei giovani di Ncd prima e di Ap dopo. 

Un sodalizio sopravvissuto anche alla rottura politica con Nunzia De Girolamo e passato per il sostegno a sorpresa, nelle ultime regionali, a Sandra Lonardo, votata nonostante Ncd avesse candidato Fernando Errico. Poi la svolta. Nel 2017 l’elezione di Parisi a sindaco di Limatola. Con una percentuale quasi bulgara: il 68,8%. Un successo costruito anche attraverso la centralità politica riconosciuta al centro sannita, scenario fisso delle feste di Alternativa Popolare, con protagonisti ministri, sottosegretari, segretari nazionali di partiti e sindacati.

Infine, la serata di ieri. L’abbraccio alla Rocca e la consapevolezza di averla fatta grossa. Ha vinto l’outsider. Quello che “vedrete, – dicevano – alla fine neanche verrà eletto”.