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Entra nella fase cruciale l’inchiesta che il 24 novembre scorso ha scosso la Provincia di Benevento, decapitandone il vertice politico.

Nel mirino della Procura sannita, si ricorderà, finivano 11 gare di appalto gestite dalle Province di Benevento e Caserta e dal Comune di Buonalbergo.

Otto le persone inizialmente finite agli arresti domiciliari – e tra questi l’allora numero uno della Rocca Antonio Di Maria – in un’inchiesta che vede indagate 22 persone tra ex amministratori, imprenditori e liberi professionisti. Varie le accuse contestate: corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreti d’ufficio, emissione di fatture per operazioni inesistenti, tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, tentativo di concussione, turbata libera scelta del contraente e falso ideologico.

Ed è in programma per domani mattina, alle 9, su disposizione del Gip del Tribunale di Benevento Pietro Vinetti, l’udienza preliminare relativa alle richieste di rinvio a giudizio formulate dal sostituto procuratore Francesco Sansobrino.

In attesa di capire cosa accadrà nelle sedi giudiziarie, a riscaldare il clima politico è il Partito Democratico.

Il consigliere provinciale Raffaele De Longis, infatti, ha ufficialmente richiesto a Nino Lombardi, Presidente facente funzioni della Provincia, di costituire l’Ente come parte civile: “Al fine esclusivo di tutelare l’immagine e l’integrità dell’istituzione che rappresenta” – scrive l’esponente Dem che pure evidenzia il “religioso rispetto delle prerogative costituzionali circa la presunzione di innocenza degli imputati”.

“Già si sono mosse in questa direzione le altre istituzioni coinvolte, Comune di Buonalbergo e Provincia di Caserta” – fanno sapere dal quartier generale del Pd.