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Si è svolto questa mattina, dinanzi alla terza sezione Corte di Assise di Appello di Napoli, il processo per l’omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore 45enne freddato da distanza ravvicinata, con due colpi di pistola alla parte sinistra del torace, di cui uno letale al cuore, il 19 luglio del 2018 a Frasso Telesino. Per l’omicidio erano stati condannati all’ergastolo in primo grado Giuseppe Massaro 58enne di Sant’Agata dei Goti e Generoso Nasta, 33enne della frazione Talanico di San Felice a Cancello. Il primo avrebbe fornito al killer l’auto di sua proprietà e una pistola 3,57 magnum legalmente detenuta per compiere l’omicidio, mentre il secondo avrebbe condotto l’auto con a bordo l’esecutore materiale dell’omicidio, ancora a piede libero.

L’uomo venne freddato con 5 colpi di 3,57 magnum e secondo la Procura di Benevento, i killer fuggirono a bordo di un’auto scura dopo essersi appostati nei pressi dell’abitazione del Matarazzo: qui con una scusa avevano ottenuto l’attenzione del pastore per poi spararlo. 

Gli avvocati impegnati nella difesa sono: Angelo Leone, Mario Palmieri, Orlando Sgambati e Angelo Raucci. Per i familiari della vittima,  che si sono costituiti parti civili, gli avvocati Antonio Leone e Tullio Tartaglia.

Questa mattina in aula i legali degli imputati hanno chiesto un approfondimento sulle piste alternative attraverso una nuova istruttoria dibattimentale. Nella prossima udienza, fissata per il 19 gennaio, la Corte deciderà sulle richieste della difesa.

La storia

Matarazzo, che aveva scontato una condanna a 9 anni per abusi sessuali su due minorenni, aveva lasciato il carcere da circa un mese; i sicari lo fermarono con una scusa nei pressi della sua abitazione e gli spararono a bruciapelo.

Le indagini che avevano portato all’arresto di Matarazzo erano cominciate nel 2008, quando una ragazza della zona si era suicidata. Gli investigatori avevano scoperto che la giovane e un’altra minorenne avevano avuto una relazione con l’uomo. Il 45enne si era sempre professato innocente e aveva chiesto la revisione del processo, affidandosi all’avvocato Leone.

Il 19 luglio 2018, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Nasta e Massaro si erano avvicinati al pastore con la scusa di chiedergli una informazione e gli avevano sparato. Si sarebbe trattato di un omicidio su commissione, anche se né il movente né il mandante sono stati accertati. 

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