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La dozzina del Premio Strega 2024 è donna. Sette le scrittrici, e cinque gli scrittori, per una dozzina snella, priva di grandi vecchi e nomi altisonanti, piuttosto inquadrata nella tradizione a livello formale, con alcune curiose sorprese e incredibili ritorni. Intanto per quel che riguarda le ripartizioni tra medio-piccoli e grandi editori siamo sul 4 (Fazi, Nutrimenti, Minimum Fax, SEM) a 8, con Einaudi che porta verso la cinquina due titoli (L’età fragile e Cose che non si raccontano), mentre Mondadori e Rizzoli puntano su due autori non proprio di punta (Rielli e Romagnolo). I dodici che se la vedranno per la cinquina finale sono: Sonia Aggio, Nella stanza dell’imperatore (Fazi); Adrián N. Bravi, Adelaida (Nutrimenti); Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani (Feltrinelli); Donatella Di PietrantonioL’età fragile (Einaudi); Tommaso GiartosioAutobiogrammatica (minimum fax); Antonella Lattanzi, Cose che non si raccontano (Einaudi); Valentina Mira, Dalla stessa parte mi troverai (SEM); Melissa Panarello, Storia dei miei soldi (Bompiani); Daniele Rielli, Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale (Rizzoli); Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo (Mondadori); Chiara Valerio, Chi dice e chi tace (Sellerio); Dario Voltolini, Invernale (La nave di Teseo).

Dicevamo della mancanza delle star (anche perché non ci sono grandi titoli di grandi nomi in giro eccetto l’ultimo Cognetti) e di alcune curiose sorprese. Nel pacchetto delle sette scrittrici, infatti, segnaliamo la definitiva consacrazione di una figura poliedrica come Chiara Valerio con Chi dice e che tace, per la prima volta in trasferta da Einaudi e pubblicata dalla Sellerio. Altra sorpresa a 21 anni dal caso editoriale Cento colpi di spazzola (due milioni di copie vendute all’epoca) è il ritorno della scrittrice siciliana oggi 38enne Melissa Panarello, ora elevata a verbo letterario maturo con Storia dei miei soldi (Bompiani), vertiginoso ibrido tra memoir, biografia e doppelganger che rievoca carriera, vita, letteratura e cinema di Panarello stessa. Tira il filo dei ricordi e l’editore Fazi (quello di Cento colpi di spazzola) finisce in dozzina dopo un po’ di tempo con una narratrice di pregio come la rodigina Sonia Aggio con un altro memoir (Nella stanza dell’imperatore) sul soldato, condottiere e imperatore bizantino Giovanni Zimisce.

Di Donatella di Pietrantonio c’è poco da dire. Già finalista nel 2021 con Borgo Sud, la scrittrice abruzzese affronta in L’età fragile la turbolenza preoccupante nel rapporto madre figlia con la solita asciuttezza e cupezza, confermando un talento defilato e poco salottiero, comunque in linea con una certa tendenza da romanzo “materno” esploso negli ultimi dieci anni. Altra sorpresa, per l’autrice e la casa editrice, è Dalla stessa parte mi troverai di Valentina Mira (SEM). Il romanzo della Mira riprende in mano gli anni di piombo e il delicatissimo e controverso fatto storico di Acca Laurentia per una sinuosa curva del destino sentimentale dentro e attraverso gli anni di piombo. Infine tra gli uomini segnaliamo le due candidature più singolari e autentiche, oltre oramai al consolidato nome di un’altra figura poliedrica come Paolo di Paolo: Adrian N. Bravi, autore argentino, bibliotecario che eleva la piccola Nutrimenti in una dozzina all’arma bianca e il vero outsider del gruppo, quel Tommaso Giartosio che con quell’Autobiogrammatica in una recente intervista ha osato pure mettere in discussione la “famiglia queer” murgiana. 

La cinquina finalista verrà presentata il 5 giugno prossimo a Benevento, mentre la finale classica dello Strega avverrà il 4 luglio.

Foto Premio Strega – Andrea Tarella