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Benevento – “Non si può andare avanti in questo modo. Una nuova cultura e nuovi stili di vita sul consumo e sui prodotti di uso comune“. È il messaggio forte e molto chiaro emerso nel corso della conferenza sul tema “Verso una nuova etica del riciclo”. L’evento, a cura del Rotary Club, ha visto la partecipazione di un pubblico delle grandi occasioni nella Sala Consiliare della Rocca dei Rettori. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Enza Nunziato. La senatrice del Movimento 5 Stelle, Danila De Lucia, ospite questa sera alla Rocca, nel prendere la parola, ha osservato che la vicenda dei rifiuti si inquadra in tutta una serie di inefficienze e criticità della Amministrazione pubblica, di aggressioni malavitose ma anche di un incosciente comportamento dei cittadini che sono troppo abituati ad una ingestibile situazione dal punto di vista ambientale. Una comodità fondata sullo spreco di materiale peraltro non riciclabile. Ricordato il nuovo gravissimo episodio di incendio ad uno Stir, quello di Santa Maria Capua Vetere, De Lucia ha perorato la causa del riciclo spinto. Dopo i saluti del presidente del Rotary Luigi Marino, e quello di Lega Ambiente Antonio Basile, ha preso la parola l’amministratore delegato della Sea Ambiente (Viareggio), Fabrizio Miracolo che ha sottolineato: “Non si può parlare di rifiuto come risorsa. E’ complesso definirlo cosi. Devono essere praticate buone abitudini. Occorre interagire con i cittadini. Serve comunicazione”. Pio Canu, autore del libro “La cultura del rifiuto” (edizioni Efesto) ha sottolineato: “Il rifiuto non è nè un problema nè una risorsa. Tutto dipende dalla gestione. Servono degli impianti, ma noi ad oggi abbiamo strutture per rifiuti indifferenziati o in funzione del termovalorizzatore. Mancano gli impianti del riciclo della frazione secca e organica. Al nord Italia ci sono 4000 impianti, al sud meno di 1000. Il sistema impiantistico non è adeguato, non è tecnologicamente moderno. Studiare quindi un sistema impiantistico adeguato e dare uno schiaffo almeno morale all’ecomafia”.