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Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere di minoranza e capogruppo al comune di Molinara, Rocco Cirocco:

“Il tratto più evidente del Comune di Molinara è l’inconsistenza, soprattutto sul tema legato ad una chiara prospettiva di paese. Cos’è Molinara oggi è cosa vuole essere domani? Come si colloca Molinara dentro lo scenario della programmazione comunitaria? Quali e quanti fondi sono disponibili e spendibili? Quali risorse economiche ha intercettato l’amministrazione per l’abitabilità e i servizi per la comunità?

Non toccano Molinara i problemi legati al ridimensionamento del PNRR perché non abbiamo programmato nessuno intervento. Gli unici in programma riguardano piccole iniziative che non incidono in maniera evidente sulla comunità. Ma abbiamo assunto due unità lavorative attraverso regolare prova selettiva e un’altra la stiamo per assumere. Siamo fiduciosi per il futuro, anche se il futuro del PNRR ha una scadenza prossima.

Incidono, eccome se incidono, i tre progetti per la mitigazione del rischio idrogeologico, da tre milioni di euro ognuno. Al momento però, la spesa assegnata al nostro comune ha interessato la sola progettazione degli interventi, che ha accontentato i fidatissimi tecnici. Circa 700 mila euro sono andati ad un considerevole numero di professionisti, tutti di “famiglia”. Molti hanno posto solo la firma sotto lo schema di ripartizione delle risorse, senza disegnare nemmeno una linea. Siamo in attesa della definitiva graduatoria per l’avvio dei lavori. Di tutti e tre i progetti? Di uno? Di nessuno dei tre? Non lo sappiamo ancora.

Tutta la forza amministrativa, intanto, si concentra sul distretto diffuso del commercio. Il Comune di Molinara è l’ente capofila di una grossa aggregazione di comuni. Le “carte” però ci dicono che siamo difronte ad una enorme debolezza progettuale. Lo abbiamo fatto notare anche in consiglio comunale. Cosa sappiamo della “strategia che risolleverà il commercio dell’Alto Sannio”? Sappiamo che la Regione Campania ha iscritto in elenco il nostro distretto insieme a tutti gli altri. Le risorse sono poche e devono bastare per tutta la regione. Non mancano però i grandi proclami. Il nostro comune somiglia sempre più ad un laborioso luogo di gestione e distribuzione di piccoli interessi per chi chiede e ha pazienza di aspettare il turno. Una manutenzione qui, una occupazione a termine là.

Mancano le grandi sfide collettive. Una cosa però è presente: il motore di tutto, ovvero la colpa alla minoranza che, come evidente, non governa e neanche è chiamata a condividere scelte e programmi. C’è altro? No, non c’è più nulla. Non c’è un’idea chiara su come riaprire il Carpa. Inizia a vacillare la fiducia che avevamo riposto nella buona volontà dell’amministrazione unita a quella della Fondazione Attilio Emmanuele.

Chi subentrerà al posto della cooperativa che ha gestito, in continuità, per anni, il servizio? Nessuna notizia certa. È certa solo la colpa, sempre alla minoranza. Un disco rotto che nemmeno chi continua a ripeterlo sembra più crederci. Se il Carpa davvero riapre, è logico chiedersi perché sia stato chiuso. Non si comprende il silenzio dei consiglieri di maggioranza che hanno consegnato il loro “non parlare” alle volontà del Sindaco e della facente funzioni (con funzioni anche di sindaco). Bisogna però non tacere nel condannare l’incapacità dell’amministrazione per non aver saputo gestire un processo di trasformazione che poteva evitare disastri economici e, soprattutto, disagi alle famiglie.

Si è scelta la strada più semplice: chiudere! L’accordo per la gestione del servizio si è complicato. Il comune non mette più soldi sulla casa di riposo. Era opportuno, magari, assegnare alle stesse lavoratrici la responsabilità della gestione. Poteva essere organizzata la loro indipendenza lavorativa sottoforma di organizzazione autonoma, formata da loro stesse. Bisognava sforzarsi nel tenerle unite per tentare strade complesse, ma possibili. La struttura intanto, ancora vuota, aspetta solo un affidamento per rimettersi in funzione”.

Rocco Cirocco
Capogruppo Alternativa Civica per Molinara