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Seconda giornata campana per Matteo Salvini. Immigrazione, sicurezza, Banca d’Italia: nel suo confronto con la stampa, tanti i temi toccati dal leader della Lega che non si è sottratto neanche alle domande sul suo Milan, impegnato domenica nella trasferta di Benevento. Inevitabile, ovviamente, un passaggio sulle imminenti elezioni. E se da un lato Salvini rimanda agli elettori la decisione di assegnare la leadership del centrodestra, sui confini della coalizione le idee sono già chiare. Porte chiuse ai “complici” dell’esperienza di governo di Renzi e del Pd. Quanto alla ‘quarta gamba’ dell’alleanza, una soggettività centrista, forte del protagonismo territoriale di esperienze politiche come quella incarnata da Clemente Mastella, Matteo Salvini non pone veti. Ma senza esagerare: “A Silvio Berlusconi ho chiesto serietà e coerenza. Capire dove comincia e finisce il centrodestra, evitare di riabilitare riciclati e poltronai che hanno sostenuto Renzi e che ora vogliono essere rieletti con noi. Poi mi auguro che le gambe finiscano, altrimenti rischiamo di diventare dei millepiedi più che una coalizione”. “Quanto al livello locale, – la chiosa – ognuno farà le sue scelte. A me interessano liste pulite e persone presentabili. Cosa che non è successa altrove, purtroppo”.