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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma delle sigle sindacali Fp Cgil Benevento, Fit-Cisl Avellino/Benevento e Uil Trasporti Avellino/Benevento in merito alla questione dei lavoratori dello Stir di Casalduni.

Le Scriventi organizzazioni sindacali, sono costrette a rivolgersi nuovamente a Sua Eccellenza; per un Suo autorevole intervento, in merito alla situazione   che si è determinata in questa provincia, sulla questione dell’impianto pubblico di trattamento dei rifiuti.

Lo Stir di Casalduni è ancora fermo, e i lavoratori da un incontro avuto con la dirigenza della società Samte srl non hanno avuto i chiarimenti che si attendevano. Dopo aver creduto fortemente, che a seguito del loro sacrificio di accettare un contratto ob torto collo, una riduzione oraria umiliante, pur di non perdere il posto di lavoro, ovvero dal mese di gennaio 2020, ad oggi a 12 ore settimanali la situazione potesse ritornare alla normalità.

La società Samte srl, non ha ad oggi un piano tecnico/finanziario di programmazione e pianificazione sul quale potersi confrontare per riavviare nuovamente le attività presso lo stir di Casalduni; e tantomeno l’Ente Provincia, e l’ Ato a tre anni dalla crisi brancolano ancora nel buio più assoluto.

Intanto, assistiamo impotenti ai viaggi del rifiuto del territorio sannita che da circa tre anni,  vanno a conferimento verso altri impianti ubicati nelle province di Avellino e Napoli ,tutto ciò  a dispetto della legge che prevede il conferimento di prossimità e di costi  superiori che sono  applicati ai cittadini del territorio sannita. 

La situazione di incertezza trascina i lavoratori nella disperazione di mancanza di prospettive che collegata al ritorno della nuova ondata di pandemia può innescare una reazione difficilmente governabile da parte delle scriventi OO.SS. I segni indelebili, e disagi economici, che preoccupano fortemente questa Organizzazione Sindacale, per la tenuta del tessuto sociale in questo territorio più volte sono stati esternati su tutti i tavoli istituzionali.

Dai continui contatti che abbiamo con i lavoratori, temiamo per eventuali atti inconsulti, degli stessi, che potrebbero scaturire dalla disperazione e sfiducia per la carenza  di  salario e di futuro occupazionale.

Le Scriventi ritengono che questi lavoratori, non possono essere abbandonati al proprio destino, e meritano di essere sostenuti nella loro legittima richiesta di tornare al lavoro dignitoso, che con professionalità hanno svolto in questo territorio per circa 20 anni.

Sollecitati da queste preoccupazioni, Vorremmo chiederLe che si facesse portavoce per un tavolo istituzionale, dove coinvolgere insieme all’ente Provincia, la società Samte srl, L’Ato, e la regione Campania, in modo da poter avviare una discussione seria per una nuova fase del ciclo integrato dei rifiuti in questa Provincia.

Riteniamo ripartire dall’impiantistica con lo Stir di Casalduni, che abbiamo ritenuto strategico da sempre per questo territorio, a maggior ragione in questo periodo alla luce della rinuncia di un Bio-digestore di grosse dimensioni. La vertenza dell’igiene ambientale vede coinvolti in questo territorio negativamente, un numero consistente di lavoratori sfortunati sia del pubblico, che del privato. La questione se non gestita con equilibro e senso di responsabilità, potrebbe in una fase così complessa, dove vede i lavoratori esposti in un servizio di pubblica utilità spesso senza nemmeno le opportune protezione, generare situazioni di lagnanze che potrebbero essere causa di ritardi nel servizio di raccolta con disagi ulteriori alla collettività.   

Ci appelliamo alla Sua sensibilità per ottenere una inversione di tendenza, speriamo voglia farsi carico ancora una volta del bisogno di questi lavoratori, che anche in queste ore assolvono al loro dovere, senza avere corrispettivo. Le chiediamo di convocare anche da remoto, un incontro urgente, utile alla soluzione della questione”.