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Caserta – All’indomani della pubblicazione del bando di gara per interventi alla Reggia, il deputato Federico Mollicone (Fdi) indirizzata al ministro Mibac Alberto Bonisoli una interrogazione per chiedere quali urgenti iniziative il ministro intenda adottare in relazione alle responsabilità della direzione della Reggia per le gravi manchevolezze e omissioni emerse dalla relazione shock degli ispettori inviati dallo stesso dicastero all’indomani del cedimento dell’intonaco dell’architrave del vano di una porta-finestra nella sala delle dame di corte dell’appartamento reale, verificatosi il 10 dicembre 2017 in pieno orario di apertura al pubblico.

Perché se da una parte resta il sospiro di sollievo per l’imminente avvio dei lavori di  “completamento delle opere di restauro e valorizzazione della Reggia di Caserta, del Parco monumentale e riqualificazione urbana di Piazza Carlo III”, grazie a fondi stanziati dal Governo da tempo, dall’altra restano le “manchevolezze e omissioni’ di una gestione Reggia perpetrata almeno dal 2015 a rischio e pericolo di visitatori e personale in servizio.

“Il ministero dei Beni culturali garantisca – scrive il deputato – l’immediata esecuzione dei lavori di messa in sicurezza e di restauro di tutti gli ambienti della Reggia di Caserta compromessi, tenuto conto che l’istituto Reggia di Caserta ha a disposizione, da tempo, finanziamenti utilizzabili a tale scopo”.

Per Mollicone è “preoccupante la situazione in cui versa la Reggia di Caserta, così come lo stesso servizio ispettivo del segretariato generale Mibac ha accertato”.

In realtà, seppure apprezzabile che la politica si faccia viva sul caso Reggia nonostante di proclami e fanfare non se ne sia mai sentita la mancanza, è altrettanto vero che a tutti sembra sfuggire un’altra “manchevolezza e omissione” targata Felicori che riguarda la gestione organizzativa e amministrativa del monumento.

Disfunzioni quotidiane che, ad esempio, vedono il personale non ruotare equamente sulle zone da vigilare, dove non tutte le zone della Reggia e del Parco vengono regolarmente presidiate, e dove al personale vengono fatte accumulare ore e giorni di lavoro.

Uno dei sei “furbetti del cartellino” licenziati dal Mibact la scorsa settimana, infatti, risulterebbe aver lavorato ininterrottamente per circa 4 mesi senza che l’Amministrazione si accorgesse che non usufruiva del riposo settimanale, obbligatorio per legge. Questa situazione, visto la rottura tra la direzione Felicori e i sindacati, non ha permesso di organizzare, in tempi non sospetti, un piano di smaltimento delle ore e dei giorni che molti lavoratori hanno accumulato nel tempo. Una situazione che ha portato circa 20 lavoratori Reggia ad aprire un contenzioso con l’Amministrazione per la monetizzazione delle ore non godute.

Per non parlare poi della non applicazione del Programma Ministeriale di Gestione del Personale “Europa Web” chiesto come cosa prioritaria al direttore Felicori appena arrivato a Caserta e che ancora non va in funzione. Tale Programma, che apporta una enorme trasparenza nella gestione del personale stesso, è rappresentato da un sistema univoco che rileva le presenze del personale, e la gestione e il conteggio delle competenze accessorie legate alla presenza. Ed è dal  2009 che questo sistema ha inteso uniformare i criteri di gestione delle presenze del personale di tutta l’Amministrazione, riducendo i costi di manutenzione e assistenza di sistemi diversi; distribuire un “badge unico di amministrazione” che possa essere utilizzato dal dipendente in qualsiasi ufficio del Ministero, e consentire la delocalizzazione delle attività di gestione delle presenze di alcuni uffici caratterizzati da insufficienza di personale ad altri con una maggiore dotazione organica. Inoltre consente a ciascun dipendente di verificare direttamente la propria posizione. Tutti vantaggi ignorati alla Reggia dove turnazioni, e gestione del personale è affidata alla “buona volontà” del funzionario di turno.

E i dubbi sulla “equità” e correttezza dell’apparato amministrativo-organizzativo della Reggia non mancano neanche a fronte di tutti gli atti prodotti per la concessione degli spazi al Terzo: alcuna informazione interna al personale viene prodotta mentre fioccano i post su facebook che pubblicizzano gli eventi. E sembrerebbero mancare all’appello anche le informative delle prescrizioni sulla sicurezza degli stessi eventi, non comunicate né al personale né agli RLS, come la messa in servizio del personale in Conto Terzi non rispettando il dovuto disciplinare stipulato tra Amministrazione e Sindacati. Su tutte spiccherebbe anche la mancanza di autorizzazioni scritte sia per i partecipanti agli eventi che per gli automezzi coinvolti.

E poi ci si stupisce del furto avvenuto alla collezione “Terrae Motus” lo scorso 10 giugno, dei danni arrecati al monumento da un pubblico fuori controllo, e di un operaio in sella ad un leone monumentale alla vigilia di un matrimonio “vip”.