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Marcianise – Il primo cittadino Antonello Velardi, abbiamo imparato a conoscerlo, è un personaggio sui generis e non perde occasione per ricordarcelo. Oggi era previsto il Consiglio comunale in seguito alle sue dimissioni di venerdì scorso: tutti presenti, soprattutto la sua maggioranza che era pronta al cospargersi il capo di cenere pur di evitare il commissariamento del Municipio. Ma lui, Velardi, non si è fatto vivo. Però, ha comunicato alla sua maniera, con un post su Facebook. Lo spunto lo ha preso dalla notizia dello stadio Progreditur vandalizzato la scorsa notte da ignoti.

Da una prima ricostruzione – scrive il sindaco dimissionario sul social network – sono stati portati via il defibrillatore e un compressore e sono stati tranciati i cavi delle torri faro. È l’ennesimo raid in strutture del Comune. Molto gravi sono stati i danni già fatti al velodromo, devastato a più riprese. Quello dello stadio è un ulteriore segnale di insofferenza nei confronti di chi ha voluto tutelare beni pubblici a Marcianise. Sono indignato, dispiaciuto, amareggiato, incazzato”.

E poi, la dichiarazione di dimissioni (se vera o falsa, lo sapremo solo il 12 aprile) buttata lì, tra le righe: “Spero che il mio successore come sindaco, un prefetto della Repubblica, sappia trovare una soluzione a questo scempio. Io non ci sono riuscito, anche perché era troppo forte l’odio nei miei confronti alimentato in modo vergognoso”.

La telenovela si arricchisce di una nuova puntata. Staremo a vedere come andrà a finire.

Tutti i retroscena del caso Velardi
Le dimissioni del primo cittadino, lo ricordiamo, sono arrivate venerdì scorso in seguito ad un Consiglio comunale che aveva visto ben otto consiglieri della maggioranza lasciare l’aula.

I sintomi di una difficile convivenza nella maggioranza di Velardi si erano avvertiti già all’epoca della sostituzione dell’assessore Paolella con la Laurenza, cosa mal digerita dal gruppo Terra di Idee e dal suo consigliere, Giovanni Vallosco. Poi la disastrosa sconfitta elettorale del 4 marzo che vedeva in campo la vice-sindaca Angela Letizia con la richiesta da parte della maggioranza di rivedere il suo ruolo all’interno dell’amministrazione. Richiesta inevasa da Velardi.

Dopo le dimissioni, il sindaco ha puntato il dito contro gli esponenti del Partito Democratico e contro il consigliere di Centro Democratico, Pino Riccio che aveva sottolineato la mancanza atavica di un confronto, mentre gli oppositori della prima ora, Dario Abbate in testa, hanno parlato sin da subito di “dimissioni farsa per mascherare il fallimento politico-amministrativo” di Velardi. Infine, l’affondo dei vertici di Centro Democratico che non hanno potuto perdonare il sindaco quando, riferendosi a loro, ha parlato di vecchia politica: “L’imperatore ha perso consensi”, hanno chiosato.

Intanto, parte della maggioranza e i fedelissimi di sempre si mobilitano per convincere il primo cittadino dimissionario a ritirare la decisione. Sabato 31 marzo, a partire dalle ore 16, davanti al Comune di Marcianise in via Roma è stato organizzato un sit-in di solidarietà e vicinanza a Velardi.