- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Marcianise (Ce) –  A meno di dieci giorni dalla scadenza del termine per ritirare le dimissioni da sindaco di Marcianise, Antonello Velardi torna a parlare. Stavolta per smentire la notizia secondo la quale, durante la processione del Calvario, avrebbe gettato a terra la fascia tricolore da primo cittadino.

Non ho mai buttato a terra la fascia di sindaco mentre ero in attesa di partecipare alla processione del Calvario, venerdì scorso. Né ho mai litigato con alcuno, disfacendomi poi con rabbia della fascia – dichiara Velardi. È una balla, semplicemente una balla. Non è mai accaduto nulla di tutto ciò, come hanno potuto constatare migliaia di persone che mi hanno seguito prima, durante e dopo la processione. Non avrei oltretutto potuto farlo per il rispetto che porto alla fascia, simbolo della mia funzione di sindaco di Marcianise, e perché ben so che questo gesto è un reato”.

La notizia farlocca – afferma il sindaco dimissionario – è stata diffusa da un sito web che è specializzato nel raccontare balle su di me. La notizia è stata data al sito da alcuni miei avversari politici presenti alla processione che hanno così voluto speculare su una falsità. L’ennesimo tentativo di screditarmi, la dimostrazione di un certo modo di fare politica e giornalismo nei nostri territori. Siamo al Medioevo, altro non saprei dire”.

Intanto si avvicina il 12 aprile, termine ultimo entro il quale il primo cittadino di Marcianise potrà ritirare le proprie dimissioni. Sabato scorso, parte della maggioranza e i fedelissimi di sempre, si erano mobilitati per convincere Velardi a tornare sui suoi passi ma il sit-in organizzato davanti al Comune si è rivelato un flop vista la presenza di un centinaio di persone: una goccia nel mare in una città che conta quasi 40mila abitanti.

 Tutti i retroscena del caso Velardi.
Le dimissioni del primo cittadino, lo ricordiamo, sono arrivate venerdì 23 marzo in seguito ad un Consiglio comunale che aveva visto ben otto consiglieri della maggioranza lasciare l’aula. 

I sintomi di una difficile convivenza nella maggioranza di Velardi si erano avvertiti già all’epoca della sostituzione dell’assessore Paolella con la Laurenza, cosa mal digerita dal gruppo Terra di Idee e dal suo consigliere, Giovanni Vallosco. Poi la disastrosa sconfitta elettorale del 4 marzo che vedeva in campo la vice-sindaca Angela Letizia con la richiesta da parte della maggioranza di rivedere il suo ruolo all’interno dell’amministrazione. Richiesta inevasa da Velardi.

Dopo le dimissioni, il sindaco aveva puntato il dito contro gli esponenti del Partito Democratico e contro il consigliere di Centro Democratico, Pino Riccio che aveva sottolineato la mancanza atavica di un confronto, mentre gli oppositori della prima ora, Dario Abbate in testa, hanno parlato sin da subito di “dimissioni farsa per mascherare il fallimento politico-amministrativo” di Velardi.

Infine, l’affondo dei vertici di Centro Democratico che non hanno potuto perdonare il sindaco quando, riferendosi a loro, ha parlato di vecchia politica: “L’imperatore ha perso consensi”, hanno chiosato.