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Napoli – Servizio costruito ad arte quello delle Iene andato in onda martedì sera, 21 aprile. Durante l’emergenza coronavirus a Napoli, nonostante la rete solidale messa su da associazione, chiesa e semplici cittadini, per Giulio Golia esiste solo la camorra. Ci sarebbero loro dietro le buste della spesa che vengono consegnate alle famiglie indigenti. Nel filmato che dura una quindicina di minuti, l’inviato delle Iene, tra l’altro napoletano, va in giro per Scampia, Quartieri Spagnoli e Rione Sanità con l’unico obiettivo di giustificare la sua mission.

E non fa niente se le numerose persone intervistate, tra cui anche Padre Loffredo del Rione Sanità, fanno chiaramente intendere che buona parte della solidarietà arriva da persone perbene nonostante le mancanze dello Stato in numerose zona a rischio della città. Golia è determinato e ha un solo ritornello in testa, giustificato dalle parole di magistrati come Gratteri, Catello Maresca e Cafiero de Raho. “A Napoli c’è la camorra dietro le buste della spesa”, punto. Tutto il resto è palcoscenico.

Addirittura in apertura di servizio fa riferimento alle famiglie dei grossi cartelli messicani, come quella del narcotrafficante Chapo Guzman, che consegnano la spesa in buste e cartoni griffati con l’effige del boss. “Quello che accade in Messico avviene anche qui con le dovute proporzioni”. Insomma, un servizio degno della candidatura a premi cinematografici di primo piano. Complimenti Giulio, complimenti Iene. Napoli vi ringrazia per l’ennesima cartolina sporca offerta da chi viene in città con un solo obiettivo: quello di raccontare sempre e solo lo stesso ritornello.