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Per l’attesa quarta stagione di Mare Fuori bisognerà attendere febbraio 2024 su RaiPlay (e successivamente su Rai 2) ma intanto il cast, il regista Ivan Silvestrini e l’autrice Cristiana Farina sfilano – domani sabato 28 ottobre nel pomeriggio per un doppio red carpet per l’anteprima evento dei primi due dei 12 episodi. Mare Fuori 4 sarà accompagnato dal cast alla Festa del Cinema di Roma con il red carpet alle 17.45 alla Auditorium Parco della musica (si potrà seguire dalla cavea superiore per 3mila persone) per la proiezione in sala Sinopoli e alle 20.45 all’Auditorium via della Conciliazione sul red carpet di Alice della Città.
Per l’occasione via della Conciliazione sarà chiusa al traffico, come è stato nelle precedenti edizioni per Angelina Jolie, Johnny Depp e Russell Crowe, per consentire ai tanti fan in attesa di poter vedere da vicino i loro beniamini. La quarta stagione di Mare Fuori, con la regia di Ivan Silvestrini, è una coproduzione Rai Fiction – Picomedia, prodotto da Roberto Sessa da un’idea originale di Cristiana Farina, scritta con Maurizio Careddu.
Pochissime le anticipazioni: dopo la partenza di Paola Vinci (interpretata da Carolina Crescentini), l’approccio autoritario della nuova direttrice (Lucrezia Guidone) porterà i giovani detenuti a una scelta necessaria: ribellarsi per la propria autodeterminazione. Lo scontro fra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi è inevitabile per capire chi si è, chi si vuole diventare e trovare la voce per dirlo.
Nella quarta stagione i protagonisti della serie si trovano metaforicamente a navigare in mare aperto. Rosa, Carmine, Mimmo, Kubra, Dobermann, Cucciolo e Micciarella vivono tutti la consapevolezza di non essere più attaccati all’àncora salvifica della famiglia. Sono soli, al loro fianco non c’è più l’amore incondizionato della famiglia, ma quello degli amici con cui scelgono di navigare. A contrastare questo racconto ci sono Pino, Edoardo, Cardiotrap, Giulia e Silvia che nel bene e nel male vivono ancora il peso dei legami familiari capaci di condizionare la loro vita. È il momento di crescere e questo significa capire chi si vuole diventare e cosa si desidera essere. Ormai la maggior parte dei detenuti è maggiorenne. Il cambiamento è inevitabile, ma la crescita personale è una scelta che richiede coraggio. Bisogna decidere in che modo e verso dove orientare la propria vita, il proprio viaggio. Chi non lo fa permette ad altri di farlo per lui. La libertà non è solo fuori dal carcere, è anche una conquista interiore dettata dal coraggio di scegliere. La durezza della nuova direttrice forza i ragazzi a una scelta necessaria: ribellarsi per la propria autodeterminazione. Lo scontro fra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi è inevitabile per capire chi si è, chi si vuole diventare e trovare la voce per dirlo.