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NAPOLI – E’ sul fronte rifiuti che l’era Manfredi inizia davvero ad imporsi nella realtà. Prima con la scelta fatta in consiglio comunale il 3 dicembre scorso per l’impianto di compostaggio a Ponticelli (che dovrebbe essere il primo di 3) per giungere a un ciclo industriale completo capace di rendere Napoli autonoma e non più legata alle navi che portano la sua monnezza altrove a peso d’oro. Ora scegliendo la nuova governance di Asìa, la partecipata che si occupa della raccolta: niente più presidente e cda, ma amministratore unico. Almeno per ora.

L’assemblea dei soci conclusa poco fa a Palazzo San Giacomo ha archiviato l’esperienza della presidente Maria De Marco, dell’amministratore Claudio Crivaro e di Daniele Fortini, che erano già dimissionari da qualche giorno, per inaugurare quella di un “tecnico”, come l’ha definito il sindaco con l’intento di togliergli etichette partitiche da dosso: l’ingegner Domenico Ruggiero.

Quarantacinque anni il prossimo marzo, già direttore di Sapna, la partecipata dell’ex Provincia che si occupa di gestione integrata dei rifiuti, e di EcoAmbiente Salerno, è lui l’uomo scelto da Manfredi “al fine di garantire la continuità nella gestione ordinaria e straordinaria in un settore di assoluta importanza strategica per i suoi riflessi su salute e ambiente nelle more dell’espletamento delle procedure per la nomina del Presidente e dei consiglieri di Amministrazione”, si legge in una nota diffusa da piazza Municipio.

Ruggiero è atteso da una sfida fondamentale per arrivare ad avere una “città normale”, come tante volte auspicato dal primo cittadino: Napoli è tutt’ora in emergenza sul fronte dell’igiene urbana. Asìa sconta una carenza di personale che dovrà essere colmata da un maxi concorso per 400 addetti. E, in più, nei giorni scorsi, sui giornali cittadini si è letto di alcune denunce da parte di esercenti a cui qualche operatore avrebbe chiesto una sorta di pizzo per vedere il cassonetto svuotato. Per quanto possibile, all’ingegner Ruggiero si chiederà una pulizia generale.