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Scontro sulle nuove rotte aeree di Capodichino, all’Arpac sembrano prendere le distanze. Intanto, il comitato No Fly Zone attacca ancora Gesac. Sui disagi per lo scalo aereo in città, c’è ufficialmente un nuovo capitolo. Venerdì in consiglio comunale, i consiglieri Carlo Migliaccio (presidente della commissione Ambiente) e Claudio Cecere hanno evidenziato l’impatto sull’area nord della sperimentazione, avviata nei mesi scorsi. Migliaccio ha sottolineato come le nuove rotte insistano sulla zona ospedaliera, manifestando preoccupazione per l’inquinamento acustico. Contro l’intervento dei due colleghi di maggioranza, il consigliere Esposito, per il quale “la battaglia non si fa mettendo cittadini dell’area nord contro cittadini del centro storico”.

Il presidente della commissione Ambiente, inoltre, ha lanciato una stoccata ai comitati. Li ha accusati di aver determinato la svolta, con le proteste per l’eccesso di voli sul centro cittadino. Nell’invettiva di Migliaccio, è stato pure evocato il ruolo dell’Arpac, interessata alla decisione di spostare le rotte. Questo perché l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, lo scorso marzo, ha firmato un protocollo in materia con Gesac, gestore dell’aeroporto.

Fonti dell’Arpac, tuttavia, precisano che “la decisione di adottare le nuove rotte è precedente all’accordo. L’accordo prevede che, poiché Gesac sta sperimentando le nuove rotte, Arpac studi gli effetti in termini di inquinamento acustico”. Una nota diramata dall’agenzia il 7 marzo, riferiva che “la cooperazione nasce dalla necessità di testare sul campo le nuove ed importanti iniziative che Gesac sta realizzando a tutela dell’ambiente e della salute collettiva, con particolare riferimento alla riduzione del rumore e delle emissioni di gas climalterante”. E peraltro, Gesac “ha commissionato ad Enav (Ente nazionale di assistenza al volo) una nuova procedura antirumore – spiegava il comunicato – che evita il sorvolo del centro storico di Napoli per tutti i voli in partenza diretti verso nord”.

Nell’ultima disputa, alza la voce pure No Fly Zone. “Nel consiglio comunale del 12 maggio si è ampiamente discusso sulle nuove rotte di decollo degli aerei sull’aerea nord di Napoli – afferma una nota del comitato -. Riteniamo che gli interventi dei consiglieri siano stati poco esaustivi, a proporre la nuova rotta sperimentale di decollo sull’area nord è stato il gestore Gesac attraverso un protocollo d’intesa con l’Arpa regionale. Tale procedura è stata ampiamente contestata in tutte le sedi istituzionali dal Comitato No Fly Zone ed Assoutenti Campania Mobilità”.

Il comitato poi se la prende con Gesac, la quale “avrebbe dovuto chiarire al Consiglio Comunale rispondendo in merito a quanto rappresentato dal Comitato sulla realtà di Capodichino, dalle criticità orografiche all’analisi delle “servitù aeronautiche”, dal Piano di Rischio alle Mappe di Vincolo, dall’adozione operativa del Piano di Emergenza Esterno-PEE alla mancata approvazione della zonizzazione acustica, questioni che incrociano qualsiasi proposta di nuove rotte di decollo”.

Il comitato, comunque, rinnova “l’appello alle Amministrazioni Comunali e Regionali affinché si attivino per il reinserimento dello scalo di Grazzanise nel Piano Nazionale Aeroporti”, perché “abbiamo bisogno di un Aeroporto nuovo, nuove rotte sperimentali non rappresentano la soluzione, 3 milioni di abitanti non possono sparire per compiacere chi ha interessi puramente economici”.

Nuove rotte aeree da Capodichino, è scontro tra consiglieri comunali dell’area nord e del centro