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Benevento-Genoa, le pagelle: suicidio perfetto firmato da tanti con il timbro di Improta

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Ennesima beffa per il Benevento che colleziona la sua ottava sconfitta in campionato (la sesta al Vigorito) subendo il sorpasso del Genoa al 95′. Le pagelle dei giallorossi: 

Paleari 5: Non compie grandi interventi ma sul gol decisivo non accenna neppure l’uscita. Una parte di responsabilità è ascrivibile anche a lui. 

Veseli 4,5: Si perde Coda sul primo gol, Puscas lo sovrasta in occasione del raddoppio. Protagonista in negativo. 

Capellini 4,5: Non legge bene i movimenti di Coda, disorientato da quelli di Aramu. Altro pomeriggio complicatissimo per lui.  lettura sbagliata sul gol di Coda. In apnea su Coda

Pastina 5: Insicuro in fase di disimpegno, rispetto ai due compagni di reparto non ha il demerito di entrare in situazioni decisive. 

El Kaouakibi 5,5: Ci mette tanta voglia, al punto da risultare uno dei più pericolosi in fase offensiva. Gara in chiaroscuro in fase difensiva. 

Karic 4,5: Nel primo tempo non la vede mai. Inconcludente, infatti viene sostituito. (1’st Tello 6: Il suo bel destro buca Martinez e illude la Strega. Dà un pizzico di qualità in più al reparto rendendo la manovra più fluida)

Schiattarella 6: Spicca per tecnica all’interno di un centrocampo povero di qualità, non a caso è uno dei migliori. (24’st Viviani 6: Entra bene in partita spezzando il gioco avversario e provando a impostare). 

Acampora 5,5: Gara dai due volti la sua. A un primo tempo molle e zeppo di errori contrappone una ripresa volitiva lottando fino all’ultimo minuto. 

Improta 4: Entra nell’azione del gol del pari ma poi rovina tutto con una grave ingenuità all’ultimo istante, regalando palla a Sabelli. Una doccia gelata difficile da metabolizzare. 

Ciano 5: Fuori dal gioco nei primi 45 minuti, Cannavaro lo sostituisce per riempire l’area (1’st Simy 5,5: Lento e prevedibile, induce Vogliacco all’errore sul gol di Tello ma è il suo unico merito. Riesce a fare poco altro). 

Forte 5: Nessuna buona occasione, solo una potenziale nel primo tempo, quando manca lo stacco di testa in piena area. (33’st La Gumina 5,5: Tanto movimento nel quarto d’ora concessogli da Cannavaro. Ha la chance del 2-1 in rovesciata ma trova l’esterno della rete

All. Cannavaro 5: Il Benevento regala completamente il primo tempo agli avversari ed è un lusso che all’intervallo si trovi sotto di un solo gol. L’ennesimo calo di tensione nel finale – con la gara ormai destinata a finire in parità – è una conferma del fatto che la squadra non sia ancora consapevole di rischiare la serie C.  

Salernitana-Napoli, le formazioni ufficiali: Spalletti sceglie Elmas e Lozano, Nicola in emergenza

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Salernitana-Napoli: comunicate le formazioni ufficiali del derby. Nicola, in emergenza, non cambia modulo: 3-5-2 con linea a cinque in fase di non possesso. Candreva e Bradaric sugli esterni. Dia-Piatek il tandem d’attacco. Spalletti torna al 4-3-3 e sostituisce Kvaratskhelia con Elmas, l’uomo più in forma tra gli azzurri insieme ad Osimhen. Tridente con il messicano Lozano, che sfida il connazionale Ochoa. Stesso attacco che vinse a Bergamo, contro l’Atalanta, sempre senza Kvara.

Queste le formazioni ufficiali di Salernitana-Napoli:

SALERNITANA (3-5-2): Ochoa; Daniliuc, Gyomber, Pirola; Candreva, Coulibaly, Nicolussi Caviglia, Vilhena, Bradaric; Dia, Piatek

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Lozano, Osimhen, Elmas

Schiattarella: “Non voglio fare la fine di due anni fa, i tifosi ci sostengano”

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Pasquale Schiattarella invoca positività e teme un epilogo da incubo. Il regista giallorosso nel post gara ha commentato l’ennesimo pomeriggio horror vissuto dalla sua squadra analizzando tutti gli aspetti di un momento nero: 

Errori – “Bisogna essere realisti in questo momento, va guardata la classifica. Commettiamo troppi errori individuali, un esame di coscienza ce lo siamo fatti ma il momento è questo. Si fa fatica a parlare di tattica quando i risultati sono sempre questi”. 

Gestione – “Sembrava che avessimo la partita sotto controllo nel secondo tempo, poi a quattro secondi dalla fine ci siamo trovati a vivere questa situazione. A Cosenza avremmo meritato la vittoria, oggi almeno il pareggio. Ci sta che il Genoa ti metta sotto nel primo tempo perché è la squadra più forte”.

Ambiente – “Dobbiamo capire che quest’anno dobbiamo salvarci. Non è un appello quello che faccio, dobbiamo accettare che la stagione è questa. E’ partita male e nessuno fa qualcosa per ricompattare l’ambiente. I nostri tifosi ci sono sempre stati vicini, abbiamo bisogno di loro e la situazione che si è creata oggi non è bella. Così facciamo solo il gioco degli altri”. 

Opzioni – “Abbiamo buttato nuovamente punti, a quest’ora avremmo potuto parlare di altro. La verità dice che siamo la. le opzioni sono due: o stiamo insieme o andiamo in un’altra categoria. Io ci sto male, dobbiamo continuare a lavorare. In questo momento la cosa più brutta è puntare il dito, sappiamo che non stiamo facendo bene, anche noi ci aspettavamo un campionato diverso.

Gruppo – “Dispiace a tutti per questa situazione. A Roma abbiamo lavorato in ritiro e il problema non è il gruppo. Non ho mai trovato uno spogliatoio più sano e pulito. Non è facile entrare nella testa di tutti, tante volte sembra che stai riuscendo a risollevarti e poi i risultati non arrivano. Bisogna guardare avanti”.  

Batosta – “Dobbiamo incassare questa batosta e sarà davvero tosta. Da ora all’allenamento di domani sembrerà che il tempo non passa. Parliamo molto tra di noi ma a volte le parole non servono. Per come lavoriamo meritiamo di più, a volte gli altri con il minimo sforzo ottengono il massimo mentre noi pur dando il massimo non riusciamo a fare punti. Questa cosa ci fa stare male”. 

Serie A – “Piangersi addosso non serve a nessuno. In serie A ricordiamo cosa è successo perché ci siamo pianti addosso. Quella fine lì non la voglio fare più quindi dobbiamo pensare solo in modo positivo”. 

Cannavaro: “Dobbiamo avere fame di risultati e rimanere uniti”

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Benevento – Le parole di Fabio Cannavaro al termine della sfida di campionato che ha visto il Benevento ospitare il Genoa. L’allenatore partenopeo ha commentato la prestazione dei giallorossi, scesi in campo al “Ciro Vigorito” per affrontare la formazione di Alberto Gilardino. Questi i temi affrontati dal tecnico della Strega nel post partita.

Carattere – Sotto il punto di vista del lavoro, della professionalità non ho mai avuto un segnale negativo. Dobbiamo capire i momenti, è una costante di questa squadra avere il braccino o paura. Questo non ti permette di gestire bene determinate situazioni, di prendere gol al novantesimo. E’ un peccato perché il loro sforzo è incredibile. Altre squadre, che non fanno due passaggi, riescono a portare a casa punti. E’ un peccato perché abbiamo messo sotto una squadra forte nel secondo tempo, ma dobbiamo capire di dover avere fame al novantesimo, commettiamo errori che ci fanno male. Tolta la gara col Perugia, la prestazione c’è sempre stata. Il rammarico è tanto perché questo è un gruppo sano, la partita anche i giovani se la giocano ma dobbiamo fare il salto di qualità perché servono punti.

Prestazione – Ho dovuto alzare Acampora nel primo tempo perché non riuscivamo a prendere il loro play. Affrontavamo una squadra forte, per troppa generosità siamo andati avanti e non riuscivamo ad accorciare. Non è possibile prendere gol ogni contropiede. Questa è una squadra che alla prima occasione viene castigata. La concentrazione deve triplicare ogni partita, dobbiamo toglierci la paura.

Responsabilità – Non penso di non avere colpe, mi devo mettere sempre in prima fila. Se non trovo la giusta soluzione la colpa è mia, sono il primo responsabile. Preferisco che la gente contesti me, i giocatori lasciamoli stare perché vi garantisco che fanno il massimo. Questa squadra fatica a fare gol, devo essere io bravo nelle condizioni di farli. Questa squadra è già mentalmente fragile, dobbiamo restare uniti.

Tifosi – Se c’è armonia a me fa piacere, non posso pensare che questa situazione sia figlia di un distacco con la tifoseria. E’ giusto che ci sia malcontento, ma io devo pensare al campo. I giocatori devono capire che la partita si gioca sul campo, devo pensare ai miei ragazzi.

Mercato – Abbiamo analizzato la situazione, il mercato di gennaio non può regalarti cose importanti. Dobbiamo migliorare in qualche situazione, vanno chiuse.

Forte – E’ un attaccante e soffre quando non fa gol. A Cosenza è stata una mia scelta perchè aveva avuto un’operazione al naso, si era allenato ma non mi aveva convinto. Oggi l’ho fatto giocare, gli ho detto che abbiamo quattro, cinque attaccanti che non riescono a fare gol e adesso devono ragionare da squadra e non a livello individuale. Io ragiono da squadra e anche loro devono fare lo stesso.

Fragilità – Le difficoltà sono aumentate visto quello che abbiamo lasciato per strada. Sotto il punto di vista degli episodi facciamo ancora troppa fatica.

Ritiro – Non andremo in ritiro. Andare a Venticano l’ho deciso io visti i risultati casalinghi, non è stato punitivo. Volevo dare un segnale a noi stessi. 

Infortuni – Non mi interessano infortunati e squalificati, anche oggi con quelli che avevamo potevamo fare meglio. Foulon non sarà squalificato, spero di recuperarne altri. Abbiamo dovuto modificare il modulo, dobbiamo capire che al di là di tutto dobbiamo avere più fame di risultati, capire il momento delle partite. Ci manca sempre l’ultima scelta, è normale che poi serve anche una crescita a livello individuale.

Fiducia – Questo è il mio lavoro, quando non arrivano i risultati sono il primo a pagare. Io sono il primo a crederci, dopo Como fu un gesto dovuto a Pasquale. So che questa situazione non può durare perché so che i ragazzi ci stanno male, so come lavoro e si impegnano. Oggi c’era troppa differenza con il Genoa, hanno investito più di noi, nonostante questo abbiamo fatto un tempo ciascuno. Quando le stagioni nascono storte è dura, si finisce col pagare i particolari ma noi dobbiamo andare avanti. Rispettiamo la contestazione, ma dobbiamo andare avanti a testa alta.

Manovra – Vedo una squadra che prova a giocare, qualcosa di positivo si è visto. Non è facile uscire dalla pressione del Genoa e noi ci siamo riusciti. Dobbiamo migliore negli ultimi trenta metri, è là che dobbiamo fare il salto di qualità.

Morale – Sono arrabbiato perché abbiamo regalato quattro punti. Non posso rimproverare nessuno nello spogliatoio perchè hanno dato il massimo. Dobbiamo capire che le partite bisogna portarle a casa. Dobbiamo capire che dobbiamo tirare, poi va in tribuna la palla ed è colpa mia. Mi sono arrabbiato con Karic nel primo tempo che ha avuto un’occasione e non l’ha sfruttata.

Tello: “I tifosi fanno bene a contestarci ma devono sapere che stiamo dando tutto”

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Il suo gol non è servito al Benevento per evitare la sesta sconfitta casalinga del suo campionato. Andres Tello ha commentato la partita con il Genoa senza nascondere la sua delusione. 

Umore – “Sono dispiaciuto per la partita perché avremmo sicuramente meritato di più, torniamo a casa molto delusi. Ci è capitato questo brutto episodio ma dobbiamo restare positivi e continuare a lottare”. 

Attenzione – “Ci è mancata la concentrazione giusta, mancavano soltanto venti secondi e abbiamo preso gol. E’ un vero peccato ma dobbiamo pensare alla prossima partita”. 

Tifosi – “Fanno bene a contestare perché non facciamo i risultati che loro si aspettano. La verità è che noi diamo tutto, anche se poi capitano questi episodi. Non so che dire perché lavoriamo duramente e facciamo di tutto per raggiungere gli obiettivi che vogliamo”. 

Atteggiamento – “Dobbiamo restare positivi, ancora non è finita. Questa è una botta difficile da smaltire ma bisogna guardare oltre”

Guardia giurata picchiata in ospedale a Napoli

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Voleva entrare nel reparto dove era ricoverato il padre ma quando la guardia giurata le ha detto che serviva un’autorizzazione da parte del personale sanitario, ha iniziato ad inveire contro di lui. Poco dopo è arrivato un altro familiare che ha picchiato l’addetto alla sicurezza. E’ accaduto la notte scorsa, all’ospedale del Mare di Napoli: un 42enne napoletano è stato denunciato per lesioni personali. Sono stati gli agenti del Commissariato Poggioreale ad intervenire, su disposizione della Centrale Operativa, al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare. I poliziotti, giunti sul posto, hanno trovato l’addetto alla sicurezza che ha raccontato quanto si era verificato durante il suo turno. Da lì e dai successivi accertamenti è scattata la denuncia.

Nunzia De Girolamo torna in tv: gli ospiti della prima puntata di ‘Ciao Maschio’

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Gli ospiti della prima puntata di Ciao Maschio, in onda sabato 21 gennaio in seconda serata su Rai1, saranno il conduttore televisivo Carlo Conti, l’ex calciatore e commentatore televisivo Lele Adani e l’attore e sceneggiatore Giovanni Esposito. Alla conduzione Nunzia De Girolamo.

 

In uno studio completamente rivoluzionato, che seguirà il modello scenografico di quei club per soli gentiluomini, la prima puntata avrà come filo conduttore il tema della ‘’manutenzione dell’amore’’. Declinato con i tre ospiti, ma anche dalla stessa conduttrice nel monologo introduttivo.

Nunzia chiederà ai tre ospiti come difendono il loro amore da incursioni e tentazioni, e se abbiano mai fatto scelte lavorative considerando prima i bisogni familiari. Non mancheranno simpatici ma anche riflessivi giochi, utili a scavare nell’animo dei tre ospiti tra passato e futuro.
 
La discussione del comune di puntata sarà preceduta da brevi interviste fece to face che la conduttrice farà con ognuno dei tre ospiti. Confermata la presenza delle Karma-B che, in maniera sicuramente provocatoria, daranno il loro punto di vista su quanto appena ascoltato.
 
Anche il pubblico a casa sarà chiamato, utilizzando l’hashtag #ciaomaschio, a partecipare e dire la sua suoi social, sia sul tema di puntata sia sugli aneddoti e racconti appena ascoltati.

Comitato “Democratici Sanniti per Bonaccini”, il giorno dopo è pieno di speranze

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A chi pensa che la politica sia una professione e che, in particolare quella del Partito Democratico, possa continuare a vivere come attività di una cieca classe dirigente, intenta solo a distribuire ruoli ed incarichi premiando ipocrite fedeltà e non il merito, Stefano Bonaccini annuncia un deciso cambio di rotta. Un cambiamento senza il quale non si potrà ricostruire una sintonia con il Paese. Lo ha pronunciato chiaramente ieri sera all‘Hotel Villa Traiano di Benevento, davanti ad una numerosa e variegata platea a cui il candidato alla segreteria nazionale del partito ha illustrato quello che in queste intense settimane va ripetendo in tutta la Penisola.

E lo ha fatto in modo diretto, con un monologo che non ha lasciato spazio alle inutili passerelle e a beceri personalismi, in cui ha minuziosamente illustrato il progetto politico alla base della sua candidatura, che si fonda su due aspetti particolarmente interessanti: da una parte il forte richiamo alle amministrazioni locali; dall’altra l’avvertita necessità di dare spazio a una nuova classe dirigente. Tutto questo perché quella che ha davanti il PD è una grande opportunità di cambiamento per il futuro.

Questo cambiamento va affrontato discutendo di sostanza e non di forma. Come il candidato alla segreteria nazionale, noi del comitato ‘Democratici Sanniti per Bonaccini’ siamo convinti che a poco servirebbe spendere queste settimane per discutere sul cambio del nome o del simbolo. Perché anche a noi piace quell’aggettivo democratico, in cui leggiamo un impegno a trovare risposte incisive e stimolanti, capaci di intercettare la crescita diffusa di cittadinanza democratica e di coinvolgerla nella responsabilità della vita collettiva e dei suoi equilibri di giustizia e di libertà. Eravamo al suo fianco ieri sera quando ha sottolineato la necessità di dare vita ad un nuovo partito, composto da attivisti e militanti capaci di “saper parlare come la gente al bar”.
Il Partito Democratico che verrà dovrà usare un linguaggio comprensibile a tutti, composto da una nuova classe dirigente – come ha più volte rimarcato – che sappia entrare in un bar e ascoltare tutti coloro che ha di fronte. Questo non significa poter dare ragione a tutti, ma dare a tutti la stessa dignità.

Rinnovamento che non significa “rottamazione”, parola che Bonaccini non ha mai usato nel suo lungo impegno politico. Rinnovamento che non significa mandar via nessuno, ma significa che qualcuno, necessariamente, dovrà passare dal campo alla panchina. É questo l’impegno che il candidato alla segreteria nazionale promette in questo suo lungo tour per lo Stivale. Una promessa che, siamo certi, Bonaccini manterrà come suo primo punto in agenda, per dare vita ad un nuovo gruppo dirigente, anche perché – dopo tanti anni di sconfitte – bisogna assolutamente cambiare. Cambiare per tornare ad essere più popolari, per essere più presenti nei territori, per essere a contatto con la gente.
Certo, non sarà un percorso semplice. Ci sarà da lottare in questi anni che abbiamo a disposizione per rilanciare il partito. Anni che dovranno essere segnati da un serio attivismo sulle sfide epocali, in attesa di un nuovo impegno al governo che dovrà essere sancito – anche su questo Bonaccini è molto chiaro – dal risultato delle urne. Ed è con quest’ottica che siamo pronti a metterci subito al lavoro, con lo sguardo rivolto al primo banco di prova, le Elezioni Europee del 2024.

Siamo e saremo al fianco di Bonaccini per ricostruire una formazione politica a vocazione maggioritaria, che non significa – per usare le sue parole – autosufficienza, ma capacità di fare sintesi e di diventare baricentrici nel centrosinistra, anziché condannarsi all’irrilevanza. Si tratta di un impegno che sentiamo di assumerci, consapevoli del prezioso supporto che continuerà a rivolgere al territorio sannita la vice presidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno, proposta da Stefano Bonaccini per la vice segreteria nazionale del partito. Così come siamo certi del contributo che apporteranno a questo nuovo percorso del partito nel Sannio sia Stefano Graziano, parlamentare della circoscrizione, che l’onorevole Piero De Luca. Insieme a loro, insieme al consigliere regionale Mino Mortaruolo, esempio di un impegno politico che ha come priorità l’ascolto, saremo in campo per stimolare la necessaria opera di ricostruire il PD sannita.    

Bisogna ripartire – ci ha ricordato – dalle lezioni di Enrico Berliguer, Aldo Moro, Benigno Zaccagnini, Tina Anselmi e di tutti gli uomini e le donne migliori che la nostra storia ha dato all’Italia. Queste sono le lezioni su cui poggiare quest’opera di pulizia del partito da quanti in questi anni hanno messo da parte il bene comune, mortificando l’onorabilità degli iscritti, degli elettori, dei cittadini.

Gilardino: “Coda ce lo teniamo stretto, Cannavaro saprà trovare la chiave”

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Benevento – Al termine della gara valevole per il campionato di serie B contro il Benevento, Alberto Gialrdino ha rilasciato in alcune dichiarazioni il suo pensiero sul match. Questi i temi affrontati dall’allenatore del Genoa dopo la gara contro i giallorossi di Fabio Cannavaro

Partita – Primo tempo abbiamo creato i presupposti per poter vincere la gara, abbiamo lavorato da dietro e superato la pressione del Benevento. Abbiamo segnato con Coda al termine di un’azione ben fatta. Abbiamo avuto altre occasioni, potevamo essere più concreti. Nella ripresa siamo stati più attendisti, loro sono partiti forte, abbiamo cercato il lancio lungo. Siamo andati in difficoltà, abbiamo saputo soffrire e trovato un grande gol con Puscas, segno che sono tutti all’interno del progetto.

Scelte – Ho cambiato perché questa squadra può essere flessibile. Possiamo giocare a tre o impostare a quattro. La squadra è sempre stata disponibile. Eravamo pronti alle mosse del Benevento, siamo stati bravi a sfruttare lo spazio tra le linee. Potevamo concretizzare e chiudere la partita, ma questo è il calcio.

Coda – E’ un giocatore del Genoa e ce lo teniamo ben stretto, è un giocatore importante come tutti gli altri calciatori offensivi. Possono o devono essere decisivi.

Cannavaro – Non ho consigli da dargli, è un ragazzo talmente intelligente che saprà trovare la chiave.

Benevento – Non è mai semplice giocare in un’atmosfera del genere, rischiare qualcosa. Il Benevento non si è mai trovato in questa situazione negli ultimi anni. Serve equilibrio, ma sono sicuro che Cannavaro e il suo staff sapranno come tirarsi fuori.

Vogliacco – E’ un giocatore tecnico, bravo nel palleggio, vede le giocate. Ha fatto un partita importante, già col Venezia era entrato molto bene. Mi da scelte e opportunità di cambiare. Vorrei sottolineare la prova di Ilsanker che nell’ultimo mese a trovato poco spazio.

Genoa – Il merito è dei ragazzi, del lavoro, voglia di saper soffrire. La squadra sta rispondendo alla grande, noi stiamo cercando solo di metterli nelle condizioni miglior di affrontare le altre squadre. Lo spirito di sacrificio non deve mai mancare.

Frana a Laviano, paese rimane ancora isolato: “Fate presto”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del ‘Circolo Associativo Amici di Laviano’.

“A distanza di 3 giorni le frane che hanno interessato il Comune di Laviano stanno destando molte preoccupazione nei Cittadini Lavianesi, molto meno nelle Istituzioni. La frana che ha interessato l’accesso al Paese la SS 381 è chiusa per l’ordinanza Provinciale. Resta una
strada rurale che si potrebbe utilizzare, ma la sua ripidità è poco praticabile in caso di neve e pioggia e la rende pericolosa. Il Comune sta predisponendo un atto per riaprirla con dei semafori, ma per ora è chiusa con una Ordinanza (salvo mezzi di soccorso o auto 4X4).

La Provincia si confonde sull’Ordinanza SP 33. C’è una terza strada che allunga i tempi di percorrenza ma che è stata ugualmente interessata da una frana nel territorio di Laviano, ma la Provincia si confonde con Santomenna, la strada può essere ugualmente percorribile ma resta ugualmente pericolosa. Quindi Laviano non ha strade di accesso. A tal proposito Enrico Flauto Presidente dell’Associazione Amici di Laviano fa un appello alle Istituzioni e alla Prefettura di attuare il piano previsto dall’art. 2 del Decreto Legislativo N. 1 del 2 gennaio 2018 Codice della Protezione Civile che consiste nell’insieme delle misure e degli interventi finalizzati ad assicurare soccorso e assistenza alle persone e agli animali colpiti da eventi calamitosi, la riduzione dell’impatto dell’evento e le attività di informazioni alla Popolazione. Fate presto”.

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