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Ponti e viadotti: 125 milioni di euro per la Provincia di Salerno

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Salerno – C’è un finanziamento di 1.100.000 euro per il ripristino e la riparazione del viadotto sul fiume Mingardo nel comune di Centola, la manutenzione del viadotto Iandolo nel comune di Pollica e la riparazione e manutenzione del viadotto sulla strada provinciale 161 sul fiume Alento nel Comune di Casalvelino per 500.000 € tra i lavori finanziati per il triennio 2021 /2023 dal ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile. Nel piano di lavori per complessivi 125 milioni di euro presentato questa mattina una conferenza stampa del presidente della provincia di Salerno Michele Strianese, dal parlamentare salernitano Piero De Luca e dal delegato alla viabilità Carmelo Stanziola, sindaco di Palinuro. L’elenco è lungo e comprende messa in sicurezza di strade e ponti un po’ in tutta la provincia, che fa seguito al monitoraggio compiuto dal governo in tutta la nazione dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. La conferenza stampa è stata per occasione per il presidente Strianese anche di anticipare una notizia importante per l’ente. È stato infatti approvato il piano economico finanziario che consente alla provincia di Salerno di compiere un passo importante per uscire fuori dal dissesto finanziario.

La Pasqua ad Amalfi tra cultura, tradizioni e suggestioni

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Amalfi (Sa) – Al via il programma di eventi: oltre alla mostra Keramikos una rappresentazione teatrale e un dramma cantato e recitato in cui si narra la passione in forma dialettale
 
Una straordinaria mostra di ceramica nell’Antico Arsenale, una rappresentazione teatrale e un dramma cantato e recitato in cui si narra la passione in forma dialettale. Sono questi gli eventi organizzati nel periodo pasquale dall’Amministrazione comunale di Amalfi, guidata dal sindaco Daniele Milano, che anche per le prossime festività ha deciso di puntare fortemente sulla cultura.

Dopo l’inaugurazione della mostra dal titolo Keramikos, a cura di Massimo Bignardi e promossa dall’Associazione Culturale “Agarte – Fucina delle Arti”,  che mette insieme le recenti esperienze di quattro artisti attivi nell’ambito della ceramica (Ferdinando Vassallo, Giuseppe Di Muro, Enzo Caruso e Salvatore Autuori) sarà la volta del primo spettacolo.

L’appuntamento è per lunedì 11 aprile, in apertura della settimana Santa. In Piazza Municipio alle ore 19.30 andrà in scena la sacra rappresentazione dal titolo “Figlio di Dio” realizzata dall’Associazione Culturale Kaleidos. L’evento ricostruisce in chiave drammatica gli ultimi giorni di vita di Gesù di Nazareth, dall’ingresso a Gerusalemme al momento della Resurrezione, passando per l’ultima cena, il tradimento di Giuda, l’arresto nell’Orto degli ulivi, il giudizio di Caifa e Pilato e la Crocifissione. Una via crucis teatralizzata che proietterà il pubblico in un viaggio nel tempo per rivivere la storia della Passione di Cristo. La rappresentazione, totalmente autoprodotta dall’associazione, si sviluppa attraverso testi inediti ideati da Alfonso Minutolo alternati a dialoghi tratti dai testi sacri e in particolare dal Vangelo di Giovanni con la regia di Ippolito Civale  ed è stata realizzata grazie alla collaborazione e il sostegno del Comune di Amalfi, della Reale Arciconfraternita Maria SS. Addolorata e dell’Associazione Ravello In Scena.

Gli eventi, predisposti dall’Assessore alla cultura, Enza Cobalto, proseguiranno sabato 16 aprile, vigilia di Pasqua, presso l’Antico Arsenale della Repubblica con il concerto “Miserere – Cantare la Passione. Liturgia Popolare della Settimana Santa in Campania”. Lo spettacolo proposto da Carlo Faiello è un dramma cantato e recitato in forma dialettale che raccoglie il repertorio musicale paraliturgico di tradizione orale della regione Campania, anche della Costiera Amalfitana. Con Isa Danieli, figurano cinque grandi voci napoletane come Antonella Morea, Patrizia Spinosi, Fiorenza Calogero, Elisabetta D’Acunzo e Marianita Carfora. Ad accompagnarle, il Quartetto Santa Chiara, con Giuseppe Di Colandrea al clarinetto, Antonello Grima al violoncello, Pasquale Nocerino al violino e Franco Ponzo alla chitarra. I testi e le musiche sono invece di Carlo Faiello che ha modellato lo spettacolo sulla religiosità popolare, su quella passione laica che proviene dalle antiche processioni e cerimonie del Sud Italia. Uno spettacolo in cui Isa Danieli sarà la Madonna, straziata dal dolore per il figlio in croce, rappresentando la condizione degli umili, sottomessi e umiliati dal potere dominante.

Anche per le festività di Pasqua abbiamo puntato sulla cultura e su eventi multidisciplinari di spessore che vanno dalla celebrazione dell’arte della ceramica a quella della prosa, della musica e della rappresentazione teatrale – dichiara l’Assessore Enza Cobalto – Differenti discipline artistiche che si intersecano ed amalgamano con l’intento di rafforzare quella proposta culturale su cui Amalfi punta come momento di richiamo e di crescita sociale”.

Sollo-Vinaccia, l’Accademia Volley piazza la doppietta

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Benevento – Importanti novità per l’Accademia Volley. La società giallorossa ha infatti tesserato in queste ore Dora Sollo e Ketty Vinaccia, due atlete di assoluto valore e dai trascorsi di altissimo livello che si aggregheranno subito alla squadra in vista del finale di stagione.

L’emergenza infortuni, aggravata ulteriormente dalla situazione Covid, che nelle ultime settimane è tornata a condizionare in maniera importante il gruppo squadra, ha di fatto reso necessario un intervento sul mercato per rinforzare l’organico e non rischiare di compromettere un campionato disputato sempre ai vertici. Con cinque gare ancora da giocare, tutte decisive, la corsa al secondo posto, che da accesso ai play-off promozione, resta ancora incerta ed aperta a qualunque scenario.

Dora Sollo non ha certo bisogno di presentazioni: parliamo di una delle atlete più forti e carismatiche che la pallavolo campana abbia avuto. Dopo l’ultimo campionato disputato con la Fiamma Torrese, l’opposto napoletano aveva annunciato il suo ritiro definitivo dai campi dopo una carriera di grandi successi, fino alla follia di ritornare in campo: “Come tutti sanno avevo deciso di dire basta con la pallavolo, uno sport a cui ho dedicato davvero gran parte della mia vita e che mi ha ripagato con grandi soddisfazioni – le parole di Dora Sollo – in questi mesi non nascondo di aver ricevuto tantissime proposte ma la mia scelta era irremovibile. Ho deciso di rimettere le scarpette ai piedi solo per l’Accademia, sono passati esattamente 24 anni dalla nostra prima telefonata, ma questa volta nelle parole di Dante (Ruscello, Direttore Generale dell’Accademia, ndr) ho avvertito una richiesta di aiuto in un momento così cruciale del campionato e mi è stato impossibile dire di no. E’ una delle sfide più difficili che abbia mai accettano nella mia carriera pallavolistica. E’ una follia, sono ferma da mesi e non so neanche in che condizione sarò domani. Ma proverò a dare il mio contributo alle mie compagne che finora si sono comunque dimostrate assolutamente all’altezza“.

Discorso pressoché analogo anche per Ketty Vinaccia, centrale classe 1986, ferma dallo scorso mese di maggio dopo l’ultimo campionato disputato con la maglia della Fiamma Torrese proprio come Dora: “In questo momento provo un forte mix tra emozione e timore – dice Ketty – emozione perché ovviamente nonostante avessi deciso dopo l’ultimo campionato di non tornare più a giocare, la voglia e la tentazione di tornare in campo in questi mesi mi hanno sempre accompagnato. Ovviamente dopo tanti mesi di inattività non so quale sarà la mia risposta soprattutto a livello fisico, ma arrivo in un gruppo che conosco per buona parte e che sono certa mi aiuterà pian piano ad inserirmi al meglio senza pressioni“.

Nonostante non abbiano ancora sostenuto il loro primo allenamento con la squadra, Sollo e Vinaccia debutteranno con la maglia giallorossa già domani pomeriggio nella gara contro la Pallavolo Crotone prevista al Rampone a partire dalle ore 18.00 e, come sempre, in diretta streaming sulla pagina Facebook Accademia Volley. Una partita molto difficile per le giallorosse che avranno di fronte la squadra più in forma del campionato (Crotone viene da ben nove vittorie consecutive) e che metterà in palio punti pesantissimi per entrambe le formazioni, e non solo, visto che la corsa al secondo posto vede coinvolto un folto gruppo di squadre ed è aperto a qualsiasi scenario.

‘La Fortezza’ di Enzo Rillo al Vinitaly con ‘Verso’: quattro nuovi prodotti di eccellenza

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Un’edizione importante, questa del Vinitaly, che La Fortezza ha voluto cogliere per presentare l’ultima nata, la linea Verso. Quattro nuovi prodotti di eccellenza, il bianco Suarè, generato da fiano, greco e aglianico vinificato in bianco con un leggero passaggio in legno che ne fanno un vino strutturato, corposo con un sentore spiccatamente minerale e salino;  il rosso Truman, una fusione di aglianico, piedirosso e camaiola per un risultato pieno, elegante e avvolgente e i due spumanti Tremièn, realizzato con uve di Fiano, Falanghina e Aglianico vinificato in bianco e  Ussiè, il rosé ottenuto da uve di Fiano e Aglianico. Questi ultimi realizzati utilizzando il metodo classico con una  raccolta delle uve, che avviene tra l’ultima decade di agosto e la prima settimana di settembre. Una scelta che  permette di raccogliere un’uva caratterizzata dal sapore finale più fresco, con una buona spalla acida e con il giusto grado alcoolico. 

Questi i nuovi vini che esprimono al meglio il potenziale dei terreni su cui sorgono i vigneti della cantina, collocati a Torrecuso sul versante est del parco regionale del Taburno-Camposauro, nella provincia di Benevento. La loro qualità è il risultato di importanti fattori: vocazione vitivinicola, sostenibilità, biodiversità, tecnologia e sapienza enologica.

Come dichiara Enzo Rillo, l’imprenditore patron di ‘La Fortezza’: “Questi vini declinano l’anima profonda del Sannio in sorsi moderni. Ottenuti da vitigni storici, nascono come segno di amore verso una terra unica e per la mia famiglia, che questa terra ha sempre lavorato e tutelato.

Enzo Rillo – Titolare de La Fortezza

Per noi di ‘La Fortezza’ è un atto di profonda sensibilità e di grande rispetto verso tutto ciò che ci circonda, frutto di sperimentazioni lungimiranti. Vini dal fascino antico ma dal volto moderno, figli di una rivoluzione consapevole. Una scelta responsabile,  che nasce dalla conoscenza profonda di ciò che si vuol plasmare, spinta dall’entusiasmo di trovare insieme, e non individualmente, la strada da percorrere per incrementare la reputazione del  Sannio”.

 

I vini della linea Verso saranno presentati, al pubblico nazionale ed internazionale del Vinitaly, presso lo stand de La Fortezza (padiglione 6 stand E1), in occasione di un evento di degustazione dedicato, curato dal giornalista Luciano Pignataro,  lunedì 11 aprile alle ore 15.

“Con questa nuova linea – dichiara Antonella Porto Managing Director della Cantina – desideriamo veicolare la forza del legame col territorio ad un pubblico che desidera vini di qualità ed esperienze di consumo appaganti anche dal punto di vista emozionale che gli amanti del vino potranno sperimentare a partire da ottobre prossimo quando la linea entrerà in distribuzione”.

La realizzazione della  nuova linea ha coinvolto diversi aspetti, a partire dalla scelta dei naming in lingua dialettale, che creano un legame forte con la terra d’origine. La creatività dell’etichetta riporta il testo di una poesia per coinvolgere il consumatore in un’esperienza di condivisione unica, che chiede attenzione e dà in cambio atmosfera e significato.  Come il vino è un estratto della terra che si produce e si porta nel mondo, allo stesso modo la poesia è il risultato di una distillazione che fa affiorare una verità universale in cui chi legge si riconosce e di cui il lettore può far uso nel riconoscere un proprio stato dell’essere. Così come il vino viene fatto perché altri lo bevano, anche la poesia viene composta perché altri la leggano e in essa si riconoscano. Naturale conseguenza, l’attribuzione alla linea del nome ‘Verso’.

“La Linea Verso ben rappresenta gli elevati standard qualitativi coi quali operiamo – prosegue Antonella Porto – per posizionarci sempre più come azienda di riferimento per la valorizzazione delle specificità e distintività territoriale. Una vitivinicultura di qualità che, in pochi anni ha portato i nostri vini a risultati importanti in Italia e nel mondo come dimostrano le numerose menzioni nelle principali guide del settore, le medaglie e i premi ottenuti nel corso degli anni”.

Antonella Porto – Managing Director de La Fortezza

 

Aggiunge poi Antonella Porto: “Insieme alla nuova linea, sarà presentata tutta la produzione della Cantina riproposta con un nuovo progetto di brand identity , che a partire dal restyling del logo La Fortezza è stato declinato anche sulle altre linee di prodotto fra le quali: la Linea Classica dei  DOC e DOCG, la linea Impronta e le  “bollicine”.

 

La Fortezza _ Company Profile

La Fortezza inizia la sua storia in tempi recenti sapendo di affondare le radici a Torrecuso, nel beneventano ai piedi del parco del Taburno-Camposauro, un territorio storicamente vocato alla produzione di grandi vini. Terreno, esposizione, altitudine e ottimi vitigni si sommano all’amore per la terra natia di Enzo Rillo, patron di La Fortezza, già imprenditore di successo in altri ambiti (costruzioni, sicurezza stradale, tessile). Spinto dal desiderio di creare un’azienda espressione del legame con le sue origini, Enzo Rillo in poco tempo è riuscito a portare i vini de La Fortezza a risultati importanti in Italia e nel mondo. Tutte le etichette, infatti, riscuotono grande favore di pubblico e molte di queste, il riconoscimento degli esperti e addetti ai lavori come dimostrano le numerose menzioni nelle principali guide del settore e le medaglie e i premi ottenuti nel corso degli anni. Il più premiato in termini di volte e di varietà di riconoscimento è il bianco doc ‘Falanghina Sannio-Taburno’ con un palmarès di quindici titoli conferiti negli anni tra gli altri anche da ‘Merano Wine Award’, ‘Vinnaya Karta Open’, ‘Decanter World Wine Award’, dalle guide ‘Gambero Rosso’, ‘Berebene’. Blasonate molte altre etichette della cantina gli ultimi, in ordine di tempo, a salire sul podio: il pluripremiato ’Aglianico Enzo Rillo 2017’ che ha ottenuto il titolo di ‘Primo Miglior Vino Rosso’, conferito dall’Annuario dei Migliori Vini Italiani 2022’ e l’Aglianico del Taburno DOCG Enzo Rillo, riconosciuto fra i 50 migliori vini rossi al mondo del 2022 da Wine Pleasures.

Tra i vitigni che caratterizzano la produzione vitivinicola di La Fortezza c’è l’Aglianico del Taburno che, grazie ad un’accurata selezione in vigna, consente la produzione di vini di altissimo pregio. Altro vitigno è la Falanghina del Taburno i cui filari godono di una esposizione eccellente per ottenere uve ottime già in natura. Completano l’allevamento le vigne di Greco e di Fiano e Piedirosso da cui provengono vini eccezionali.

Da queste viti e dal sapiente lavoro in cantina, nascono sette linee per un totale di ventidue referenze. Tra le principali, la linea ‘Verso’, l’ultima creazione della cantina, con quattro vini bianco, rosso e spumanti bianco e rosato; la linea ‘Classica’ con sette etichette che si fregiano della denominazione DOCG o DOC; la nuova linea ‘Bio’ e la prestigiosa linea ‘Bollicine’. Per quanto concerne la produzione di spumanti, La Fortezza ha un sistema di spumantizzazione interno capace di produrre ottime bottiglie sia con ‘metodo classico’, sia con ‘metodo Martinotti-Charmat’. Questi processi necessitano di competenza enologica e di un’adeguata tecnologia, elementi che contribuiscono a definire la qualità della produzione insieme alla scelta di coltivazione orientata ad una agricoltura rispettosa del territorio e finalizzata alla sua conservazione ambientale.

L’azienda ha infatti aderito al progetto ‘Buona pratica agricola’ che fa riferimento a regole di gestione ecocompatibile e sostenibile delle attività agricole al fine di produrre una materia prima di alta qualità e salubrità. Per salvaguardare l’ambiente, La Fortezza si avvale di sistemi all’avanguardia come la fertirrigazione che consente di eseguire i dovuti trattamenti solo in caso di effettiva necessità. 

La Fortezza è anche una meravigliosa tenuta che si compone di due strutture. La villa, con ampi spazi aperti e una splendida vista sulle alture dell’Appennino ospita eventi, degustazioni e tour in vigna ed è separata dalla parte produttiva da due scenografici portoni in stile medievale. L’architettura della cantina con volte a botte scavate nel tufo e rivestite di mattoncini nella zona di invecchiamento del vino, è essa stessa emblema della filosofia di La Fortezza che si ispira alla perfetta fusione tra storia, natura e moderna tecnologia. Il locale di lavorazione dove si trovano i macchinari per la vinificazione, la sala di imbottigliamento ed etichettatura, i serbatoi in acciaio, il magazzino e la zona di affinamento e produzione dello spumante metodo classico completano la cantina che attualmente vanta un potenziale produttivo di circa un milione di bottiglie annue destinate al mercato italiano e oltreconfine. L’estero è infatti, una voce ben presente nel bilancio con l’export che copre il 25% del fatturato e una presenza sui mercati di Cina, Stati Uniti, Giappone, Canada, Svizzera, Francia e Spagna. In una prospettiva di potenziamento e crescita, La Fortezza punta a raddoppiare la produzione anche grazie all’acquisizione di nuovi terreni e l’aumento di superficie vitata.

Ad Avellino il grande spettacolo di successo del Circo Paolo Orfei

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Avellino – Il grande show circense del Circo Paolo Orfei delle famiglie Martino, Bellucci, Dell’Acqua,  ad Avellino dal 16 al 25 aprile. E’ il complesso circense che ha riscosso più successo per il tour 2021-2022, da continuo sold out, con numerose ed esclusive attrazioni, dall’esotico all’acquatico con le grandi otarie, unica attrazione in Italia, artisti internazionali premiati al Festival di Montecarlo ed uno show di altissima qualità.

Il complesso circense dagli eleganti toni azzurri e rossi, è pronto ad accogliere il suo amato pubblico, si trova in area centro commerciale Montedoro (Monforte I.).
 
In programma i seguenti spettacoli: tutti i giorni, ore 18.00 e ore 21.15; domenica e festivi, ore 16.30 e ore e ore 19.00; martedì chiuso per riprese televisive.
 
Lo show circense si svolgerà in piena sicurezza nel rispetto delle norme anti-Covid, mascherina da portare con sé. Inoltre è possibile visitare il grande zoo domenica e festivi dalle 10 alle 13.00
 
Per ulteriori informazioni è possibile contattare il 3478988192 o il 3792802480 e visitare la pagina Facebook Circo Royal oppure il sito www.royalcircus.net
 
Il Circo di Paolo Orfei vanta di uno show unico nel panorama circense, per la regia di Danilo Pintore tecnico di perfezione, audio e luci, in pista si sussegue: un valzer di esibizioni: dalla cavalleria alle tigri, tra cui la maestosa tigre bianca dell’addestratore Emidio Bellucci, che con amore alleva i suoi felini e cresce la famiglia, nati due splendidi tigrotti, accuditi con amore e visibili al pubblico; la piccola zebra Apulia, pronta ad essere coccolata; l’arte circense, con il duo mano a mano premiato al Festival del Circo di Montecarlo, dei fratelli Dell’Acqua, Rony e Devis; Desiree Royal con il suo entusiasmante numero hula hop e l’affascinante Soery Royal al cerchio; evoluzione aeree con la sinuosa ed elegante Genny Martino; le grandi illusioni, numero di magia di Maximilian De Angelis; la bellezza tentacolare ed aerea di Desiree Pirlo, ai tessuti. Tra una kermesse e l’altra non poteva mancare il clown Patrick ed ancora acrobazie con il trampolino di Niky Martin; luci e colori con Mister Elettric, il famoso uomo led. Una scaletta davvero ricca, l’esotico con la grande carovana di animali bisonti americani, dromedari, lama, guidata dall’amico Niky Martin, che accompagnerà in pista anche il simpatico ippopotamo Rocky; il numero delle bellissime ed imponenti otarie della famiglia Dubsky, pronte a interagire con gli spettatori, esclusiva del Circo Paolo Orfei.

Lettera aperta del direttore di Giffoni, Claudio Gubitosi, al regista russo Nikita Mikhalkov

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IL SOLE INGANNATORE

Appello a Nikita Mikhalkov

Caro Nikita,

nella voluminosa storia di Giffoni, che tra poco andrà in pubblicazione, ci sono foto splendide delle tue partecipazioni al Festival. Fin da quando ci siamo conosciuti la nostra empatia è stata immediata: mi hai sempre chiamato e vissuto come un fratello, rispettando ed ammirando il lavoro che facevo. Tutto questo mi ha sempre riempito di orgoglio e te ne sono grato.

Ci sono molte immagini che ti ritraggono e, proprio mentre ti invio questo appello, ho rivisto le foto con la tua bellissima figlia e con tua moglie. Eri felicissimo. La tua è una storica famiglia russa, molto apprezzata e influente. Me ne hai parlato. A Giffoni c’è stato anche tuo fratello, Andrei Konchalovsky. Ti ricorderai che proprio in una delle edizioni vinse un film russo “La prigione” di un regista dal cognome impronunciabile per me: Albert Mkrtchyan e, ricordo che mentre tu annunciavi il vincitore (eri presidente della giuria dei ragazzi nel 1991) l’autore venne da te e ti baciò sulle labbra, come è consuetudine in Russia.

Non debbo certo sottolineare il peso della storia e della cultura russa nel mondo. Sei stato direttore del Festival di Moscaconsigliere culturale del Governo e hai fatto tante prestigiosissime cose che mi rendono fiero di te e dell’amicizia che ci lega.

In questo momento, nello sconcerto più totale che il mondo sta vivendo per l’invasione dell’Ucraina da parte del governo russo, siamo costretti ad assistere a scene che non avremmo mai più voluto vedere.

Mi preoccupa molto l’aria di repulsione da parte dell’Occidente, per cui ogni cosa che è russa deve essere cancellata, boicottata. Le necessarie sanzioni che l’Europa e il mondo hanno deciso di adottare nei riguardi del governo russo, certamente si riverberano sul popolo e sui popoli e anche su di noi.

Hai dichiarato recentemente che sei in piena sintonia con Vladimir Putin, accusando l’Occidente di essersi coalizzato per distruggere la civiltà russa ed i suoi valori. Inoltre, hai aggiunto che questo è forse l’ultimo tentativo di attaccare il mondo russo, l’etica ortodossa e i valori tradizionali. Naturalmente, dal tuo punto di vista, ciò che dici può essere legittimo. Credo però che in questa tua riflessione manchi l’analisi del disegno che già da anni il governo russo e Vladimir Putin avevano immaginato attraverso il ritorno ad una politica di espansione ed alla “Grande Russia”. Velleità che oggi si è espressa con l’invasione di uno stato sovrano come l’Ucraina. Non trovo nessun tipo di assonanza con quanto tu dici, perché nessuno ha attaccato la Russia per distruggere la sua civiltà, le sue tradizioni e i suoi valori. Quante immagini ti mancano, quante storie che per un uomo di immensa cultura e di cinema come te sono importanti perché possa esserci una narrazione vera, autentica e non di propaganda. Come e quante famiglie russe – questo lo saprai – stanno piangendo i loro figli, tantissimi unici, mandati a combattere a soli 18 anni con l’inganno di esercitazioni militari. Penso a loro, come alle migliaia di ragazzi, soprattutto civili che, inermi e impotenti, hanno irrimediabilmente perso la vita per la volontà ossessiva di recuperare una storia che forse non potrà più esistere.

Chissà se hai pensato che forse il sole che splende al Cremlino possa essere ingannatore tanto da far scintillare verità che non sono poi tali.

Nel riguardare le immagini delle tue presenze a Giffoni ho provato come una vertigine, il corto circuito tra quella bella felicità che ci ha visto uniti insieme ai ragazzi con le atroci immagini che siamo costretti a vedere, dei bambini morti per una guerra che ha strappato via i loro sogni e il loro futuro, le scene strazianti di madri lacerate perché condannate a separarsi dai propri figli, gli scatti feroci dei profughi costretti alla fuga, spesso vittime di schiavisti, di sfruttatori senza scrupoli. Riemergo con difficoltà da quest’onda di dolore che mi attraversa.

Allora, caro Nikita, la cultura ha un peso, e tu lo sai. Un peso globale che abbraccia tutti i popoli, supera ogni confine e che a qualunque latitudine ogni talento, anche russo, è un patrimonio universale.

Caro fratello Nikita, il tuo peso politico è importante in Russia, non so cosa puoi fare, né ti chiedo come fare ma, al di là di tutte le rivendicazioni, una cosa è certa: bisogna fermare immediatamente questa guerra e far zittire le armi. Questa escalation non può che portare ad un disastro con altre migliaia e migliaia di morti e ad un’economia che non potrà più definirsi tale.

Alla fine, non ci saranno vincitori. Tutti perderanno. Tutti perderemo. La tua storia non solo ti consente ma ti obbliga a parlare con Putin, a dirgli che l’unica possibilità che c’è oggi è quella di mettersi concretamente a un tavolo dove, al di là dei danni e dei disastri fino ad oggi visibili, non dovrà esserci né un vinto né un vincitore.

Questo, unitamente a tutti gli sforzi diplomatici già messi in campo. Lo so che è difficile ma non voglio usare la parola impossibile.

Come sai, la sigla del nostro festival è di un autore russo, Dmitri Shostakovich, il Valzer n.2. e lo sarà per sempre. Ti confermo che per l’edizione 2022 abbiamo già invitato dieci giovani russi che si incontreranno con i ragazzi dell’Ucraina e con altri 4500 coetanei che provengono da 40 nazioni.

Tra poco noi cattolici e voi ortodossi celebreremo la Pasqua. Mi è venuto in mente Rimsky Korsakov con la sua monumentale opera “La Grande Pasqua Russa”. Il giorno di Pasqua inviterò tutti i miei amici ad ascoltare l’Overture, per esaltare la grande tradizione russa che nulla ha a che vedere con i conflitti politici e di identità che stanno funestando questo grande Paese.

Sei chiamato a questo compito: portare pace. Sei chiamato a realizzare un nuovo film: “Sole salvatore” perché dalla Russia possa arrivare, finalmente, un raggio di pace. Sarebbe molto bello e voglio crederci. Debbo crederci.

Ti abbraccio, caro fratello, e ti aspetto a Giffoni a luglio.

‘Stop War, Concerto per la pace’: musica e messaggi per dire ‘no’ alla guerra (VIDEO)

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Solopaca (Bn) – Un fiume di persone, tanti volti, piccoli e adulti, hanno colorato le strade di Solopaca per far sentire forte il proprio ‘no’ alla guerra. “Stop War, Concerto per la Pace”: con la guerra tutto è perduto, con la pace tutto è possibile”.

Questo è stato il messaggio che hanno voluto dare gli organizzatori per l’evento che ha avuto come teatro la sala consiliare del comune solopachese, luogo nel quale si è tenuto il concerto che ha anticipato la fiaccolata che si è dipanata lungo le strade del centro telesino. Un’iniziativa nata dalla sensibilità di diverse associazioni e rappresentanti locali che hanno inteso fare la propria parte per condannare tutti i conflitti e manifestare la propria vicinanza al popolo ucraino e a tutti i popoli che vivono sulla propria pelle gli orrori della guerra.

L’iniziativa è stata promossa dalla Cooperativa San Rocco (Ente attuatore SAI Solopaca), dalla Samnium University of Music e dal Liceo Musicale IIS Carafa Giustiniani di Cerreto, in collaborazione con la ProLoco di Solopaca, la locale Associazione Commercianti, la Misericordi di Solopaca, La Parrocchia di San Martino e San Mauro, la locale Azione Cattolica, Forum Giovani Song Solopaca, Centro Sociale non solo anziani, Gruppo di Volontariato Vincenziano, Diocesi di Cerreto Telese Sant’Agata, Unpli provinciale di Benevento, Associazione musicale Non solo eventi, e con il patrocinio del Comune di Solopaca

Al coro, di cui fanno parte numerosi artisti locali impegnati nel panorama internazionale, hanno preso parte anche i giovani beneficiari del Progetto SAI di Solopaca che da dicembre sono impegnati nelle prove sotto la guida attenta del Maestro Arturo Armellino

Un momento nel quale ci si trova – così dichiara monsignor Luigi Mazzafaro, vescovo della Diocesi di Cerreto – Telese – Sant’Agataper condividere un turbamento che, però, deve diventare un desiderio comune. La pace è una responsabilità, non solo uno slogan e questa Pasqua ci chiede proprio di convertirci ad essa. Non dobbiamo essere violenti ma costruttori di legami perchè la guerra si combatte coi rapporti umani. In questo senso, ognuno è responsabile di un pezzo di pace che manca in questo mondo”.

La Salernitana verso Roma, dubbi per Nicola: modulo e due innesti

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Salerno – Senza Fazio e Bonazzoli, entrambi fermati dal Giudice Sportivo, Davide Nicola sarebbe pronto a varare una nuova Salernitana per la trasferta di domenica all’Olimpico. Contro la Roma di Josè Mourinho, reduce dalla sconfitta in Conference League sul campo del Bodo, il tecnico granata starebbe pensando a un ennesimo cambio di modulo. Se la difesa a tre va verso la conferma dopo la prova con il Torino, qualcosa potrebbe cambiare a centrocampo dove l’allenatore di Luserna San Giovanni starebbe meditando di inserire una pedina in più rinunciando a qualcosa in avanti. Le tentazioni si chiamano Bohinen, il norvegese andrebbe a rinforzare la linea mediana, e Mikael, il brasiliano potrebbe essere schierato in coppia con Djuric a discapito di Ribery.

Nino D’Angelo: “Ho bandito dal mio vocabolario una parola, mi fido di Spalletti e Koulibaly”

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Napoli – Guai a pronunciare quella parola. Un tabù da rispettare, per fare in modo che il sogno di un’intera città possa finalmente diventare realtà. Nino D’Angelo è scaramantico quando si parla di Napoli e il motivo lo spiega lo stesso “ragazzo della curva B” in un’intervista pubblicata sulle colonne del Corriere dello Sport.

Ho bandito dal mio vocabolario una parola che comincia per s e finisce per o, è composta da otto lettere e potete immaginarla ma guai a scriverla“, rivela il 64enne cantante originario di San Pietro a Patierno, “Io ho visto, nel 2018, quella cosa lì da vicino, dopo la vittoria di Torino, e poi non l’ho vista più una settimana dopo“.

Scaramanzia ma anche fiducia. “Mi fido di Spalletti, della sua capacità di gestire una squadra forte e con lui fortissima, delle sue letture, dei suoi cambi, delle sostituzioni che fa, delle vittorie che ci regala“, conclude Nino D’Angelo, “e poi mi fido anche di Koulibaly, del quale mi piace tutto: la sua umiltà, la sua sensibilità, il colore della sue pelle e le battaglie che ha intrapreso. Un uomo così, due uomini così, non possono che portare a Napoli… No, non si dice“.

Capello “benedice” il Napoli e svela il segreto di Spalletti

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Napoli – “Il Napoli è la mia favorita, lo dissi in tempi non sospetti e lo ripeto ora che è in corsa“. Firmato: Fabio Capello. Uno che di scudetti se ne intende, essendoci cucito sei volte il tricolore sul petto, compreso quello revocato con la Juventus. “Don Fabio” punta con decisione sugli azzurri per la volata finale e lo fa in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Il motivo è presto spiegato: “Ha l’allenatore giusto, Spalletti possiede l’esperienza e la convinzione che servono. Il punto di forza è la difesa, concede poco“. Una retroguardia che, con 23 gol incassati, risultata essere la migliore del campionato di serie A e che domenica prossima sarà messa alla prova dalla Fiorentina di Vincenzo Italiano.

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