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Incarichi e gare d’appalto alla Rocca: Cataudo vuole passare al setaccio tutti gli atti dal 2018

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Torna all’attacco Claudio Cataudo, esponente di Forza Italia e consigliere provinciale per il ‘Centro Destra Unito’. Nel mirino di Cataudo “tutti gli atti amministrativi, di indirizzo e di gestione, relativi agli incarichi professionali di qualsivoglia tipologia e gare di appalto, affidamenti per forniture e servizi, varati dagli organismi e/o dagli uffici competenti della società in indirizzo, da novembre 2018 ad oggi”. 

Scrive Cataudo:

“Al Presidente della Provincia di Benevento 

Al Segretario Generale della Provincia di Benevento 
Alla Società Sannio Europa 
Alla società Samte 
Al Consorzio ASI
Alla Società ASEA
Al Consorzio Sannio IT ( CST)
Gal Partenio S.C.A.R.L.
 
Con la presente, sono a chiedere copia di tutti gli atti amministrativi, di indirizzo e di gestione, relativi agli incarichi professionali di qualsivoglia tipologia e gare di appalto , affidamenti per forniture e servizi, varati dagli organismi e/o dagli uffici competenti della società in indirizzo, da novembre 2018 ad oggi. 
Si richiede, inoltre, di conoscere se da novembre 2018 ad oggi, siano state determinate assunzioni di risorse umane con contratto di lavoro o mediante specifici progetti finalizzati al raggiungimento di determinati obiettivi. La presente istanza e’ motivata dalla necessità di monitorare la efficacia , la efficienza e la economicità che una Pubblica Amministrazione deve garantire per il bene della collettività e per meglio rafforzare il rapporto di legalità e trasparenza sul piano politico ed amministrativo dall’Ente Provincia e dalla società partecipate che orbitano intorno ad essa. 
Non è consentito e non è pensabile, che Società Partecipate, totalmente o in parte, da un Ente Pubblico ( Provincia ) siano a disposizione del politico di turno e non del territorio e dei cittadini della Provincia di Benevento. Non è consentito che Presidenti di tali società partecipate siano chiamati dal politico di turno alla  composizione ed al sostegno di liste e di candidati alle elezioni sia comunali che provinciali. Per quanto innanzi esposto, si rende necessaria una operazione di trasparenza e di verità, al fine di verificare se le attività svolte dalle società pubbliche, ivi compresi incarichi professionali e nomine di vario genere, siano al servizio e nell’interesse dei cittadini o finalizzati al raggiungimento di obiettivi e risultati elettorali/politici da parte di alcuni”.

Maltrattamenti in famiglia, la polizia arresta due persone

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Napoli –  Due persone sono state arrestate dalla Polizia per maltrattamenti in famiglia, in due distinti interventi . Nel pomeriggio di ieri gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale sono intervenuti in vico Pergole, nella zona del Borgo S. Antonio, dove un immigrato dell’ India, di 37 anni, privo di permesso di soggiorno, aveva aggredito la propria compagna, minacciandola con un coltello davanti al figlio minorenne. La donna si era rfugiata in casa di una vicina. L’ indiano è stato arrestato. Questa notte in via Solitaria, al Palloneto di Santa Lucia , i poliziotti hanno arrestato un uomo di 43 anni, che aveva minacciato ed aggredito la madre dopo una richiesta di denaro non accolta. Il 43enne, che ha precedenti per maltrattamenti, è stato arrestato. 

Evasione e detenzione di stupefacenti, arrestato 26enne

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Salerno – Nel corso della serata di ieri, in San Mango Piemonte, i carabinieri della stazione di San Cipriano Picentino, hanno tratto in arresto per evasione e detenzione ai fini di spaccio stupefacenti, un pregiudicato ventiseienne del luogo.

I carabinieri impegnati nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno notato l’uomo camminare a piedi proveniente molto probabilmente da Salerno che alla vista della pattuglia avrebbe cercato di disfarsi di una sigaretta artigianale con all’interno presumibilmente della sostanza stupefacente.

Gli operanti hanno quindi deciso di approfondire il controllo effettuando una perquisizione domiciliare presso il luogo di residenza del ragazzo che ha consentito di rinvenire, circa 40 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish molto probabilmente custodita dal pregiudicato per fini di spaccio. L’uomo è stato dichiarato in arresto per detenzione ai fini di spaccio ed evasione dalla detenzione domiciliare e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

Rifiuti in Tunisia, la Sra alla Regione: “Il rientro non può essere a nostre spese”

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“La Regione Campania pretende che la Sra si faccia carico economico della ripresa di 212 container giacenti presso il porto di Sousse in Tunisia e del corretto riutilizzo o smaltimento dei rifiuti negli stessi contenuti. La Sra ritiene illegittime tali le pretese”. E’ quanto precisa in una lunga nota il legale della società di stoccaggio di rifiuti con sede a Polla (Salerno) coinvolta nella querelle al centro di un caso diplomatico tra Italia e Tunisia e che risale all’estate 2020 quando le dogane tunisine scoprirono nel porto di Sousse la presenza di rifiuti domestici provenienti dall’Italia, la cui esportazione e’ vietata dalla legislazione tunisina e dalle convenzioni internazionali, ma che vennero presentati amministrativamente dall’azienda importatrice come rifiuti plastici “non pericolosi”.

Sul caso venne aperta in Tunisia prima un’inchiesta penale che ha visto indagate 26 persone per corruzione, compresi i funzionari della dogana e l’ex ministro dell’Ambiente, Mustapha Aroui, arrestato assieme ad altre 7 persone. Il manager dell’azienda importatrice risulta in fuga ed e’ oggetto di un mandato di cattura internazionale. La settimana scorsa la svolta con l’annuncio di un’intesa raggiunta tra la Regione Campania e l’ambasciata di Tunisia in Italia per riportare indietro i 212 container con le 7.900 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati raccolti in Italia.

Perché ora la Sra ritenga illegittime le pretese della Regione lo spiega attraverso l’avvocato Francesco Saverio Dambrosio: “In primo luogo perché è stata proprio la Regione Campania, per il tramite del suo ufficio competente al rilascio delle autorizzazioni alle spedizioni transnazionali di rifiuti, ad individuare di sua iniziativa l’omologo ufficio dello Stato della Tunisia ritenuto competente a rilasciare l’autorizzazione alla importazione. In secondo luogo, perché se organi ed uffici pubblici tunisini hanno fraudolentemente indotto in errore la Regione Campania, così determinando “traffico illecito” di rifiuti, di tanto ne deve rispondere. lo Stato della Tunisia. In terzo luogo, perché il Ministero dell’Ambiente è stato preventivamente informato delle procedure autorizzative alle spedizioni e non ha mai manifestato controindicazioni o chiesto chiarimenti”.

“Quando si è appreso – prosegue – per il tramite degli organi di informazione – del possibile ritorno dei rifiuti in Italia sulla scorta di un’intesa politica, il 10 gennaio 2022 si è fatta istanza alla Procura della Repubblica di Potenza di “disporre le opportune cautele affinché gli accertamenti siano utilmente svolti in Italia al momento della loro ripresa”. È infatti interesse della Sra fare accertare che i container spediti in Tunisia contengono rifiuti conformi al dichiarato”.

“Gli amministratori della Sra – si chiude la nota del legale della Sraconfidano di essere auditi al più presto dalla Commissione parlamentare alla quale consegneranno tutta la documentazione in loro possesso, fra cui circa 2.000 (duemila) fotografie in formato elettronico che documentano per ognuno dei 282 containers tutte le fasi di caricazione (dal loro riempimento con i rifiuti in spedizione alla loro sigillatura)”

Non chiede il green pass a un cliente: i carabinieri gli chiudono il locale

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno ulteriormente intensificato i controlli sul rispetto delle norme contro la diffusione del coronavirus e nella giornata di ieri hanno controllato oltre 60 attività commerciali e circa 300 persone, riscontrando che la maggior parte di esse rispettano le normative vigenti.

Nel corso delle verifiche, questa notte a Fontanarosa due persone sono state sanzionate. L’attenzione dei Carabinieri  è stata attirata dalla saracinesca semiaperta di un esercizio commerciale e dalla presenza di due persone all’interno dello stesso: all’esito del controllo, è stata disposta la chiusura provvisoria dell’attività (per la durata di cinque giorni), avendo il titolare omesso la prescritta verifica del Green Pass a carico del cliente.

Maglione (M5S): “Gli ITS siano strumento per valorizzare l’agroalimentare nel Sannio”

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Benevento – “Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sono al centro della strategia del Governo e per essi sono previsti 1,5 miliardi nel PNRR. Dal momento che l’80% dei giovani diplomati in questi istituti trovano un’occupazione e che l’agroalimentare sannita – se messo nelle condizioni di crescere – può assorbire queste professionalità, i sistemi amministrativo, formativo e produttivo locale, insieme alla Regione, si adoperino per istituire un ITS che punti ad una formazione altamente specializzata proprio nel nostro settore strategico”, a dirlo in una nota il deputato M5S Pasquale Maglione.

“Le aree tecnologiche previste per gli ITS sono sei – prosegue Maglione – e tra queste sicuramente deve destare interesse per le aree interne e per il Sannio quella relativa alle Nuove tecnologie per il Made in Italy e nello specifico alla formazione legata al Sistema agroalimentare. Il Sannio ha un substrato fertile in questo settore: vantiamo colture di pregio, un comparto vitivinicolo che è il più importante della Campania, realtà industriali di trasformazione conosciute in tutto il mondo, una importante vocazione formativa nel settore agrario e alberghiero e un polo universitario che è sempre riuscito a guardare con attenzione al territorio. Le risorse ci sono, ma ad esse va necessariamente accompagnata una visione politica di lungo termine. Dal canto mio solleciterò tutti gli attori interessati affinché si agisca sinergicamente per ottenere questo risultato e utilizzare le risorse reperite dal Governo Conte per lanciare lo sguardo oltre l’emergenza pandemica, disegnando un futuro per la nostra terra”, conclude il deputato.

Fu accusato di usare banconote false, assolto 24enne sannita

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Benevento – Si è tenuta davanti al Giudice Monocratico del Tribunale di Benevento,  Salvatore Perrotta, il processo a carico di Vincenzo Paradiso, di San Giorgio la Molara, di 24 anni, imputato di spendita di banconote false, per fatti verificatisi il 25 marzo 2019, presso un distributore di carburante sito in Paduli, difeso dagli Avvocati Vittorio Fucci e Daniela Martino.

In particolare, Paradiso fu denunciato dal titolare del distributore di carburante per aver speso una banconota falsa del taglio di 100 Euro, dopo aver rifornito la propria autovettura di carburante. Nell’immediato intervennero gli operatori di P.G. allertati dal titolare del distributore che sequestrarono la banconota ritenuta falsa. Il Paradiso, fu trattenuto dai militi per alcune ore allo scopo di eseguire gli accertamenti del caso e, successivamente, rilasciato, procedendo a piede libero da parte dell’Autorità Giudiziaria. All’esito dell’udienza di discussione, accogliendo la tesi degli avvocati Vittorio Fucci e Daniela Martino, il Giudice Monocratico del Tribunale di Benevento, ha assolto il Paradiso ponendo fine alla vicenda giudiziaria.

Come sarà Napoli nel 2050, il libro di 31 napoletani (e un piemontese) che lo svela

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NAPOLI – Attilio Belli, classe 1937.
 
“Nato a Roma, ma napoletano da sempre”.
 
Professore emerito di urbanistica della Federico II.
 
“Titolo che mi consente di avere ancora uno studio in dipartimento”.
 
Ma preferisce ricevere qui?
 
“No. Anche se al Gambrinus, in quest’angolo, mi trovo bene”.
 
Sotto lo sguardo della “Donna tra i limoni” di Vincenzo Migliaro.
 
“Sì, è diventato il mio posto”.
 
Consulente del Comune di Napoli per il Piano Regolatore del 1972.
 
“Esatto”.
 
Tra i redattori del Piano Strategico per Napoli all’epoca della Iervolino.
 
“Questa non fu un’esperienza positiva. Fui costretto a dimettermi assieme a Carlo Donolo stante l’inerzia del Comune nel portarlo avanti”.
 
Belli: scrittore, anche.
 
“Nel 2016 mi sono anche azzardato a scrivere un testo autobiografico: Memory cache. Urbanistica e potere a Napoli“.
 
Editorialista del Corriere del Mezzogiorno.
 
“Sì, collaboro da tempo immemore cercando di avanzare qualche suggerimento. Di scrivere cose semplici, senza barocchismi”.
 
Ma ora curatore di un libro che niente niente vuole cambiare il destino di una città (e che città): “Napoli 1990-2050, dalla deindustrializzazione alla transizione ecologica”.
 
“Ovviamente, non ha un obiettivo così ambizioso. Ma aspira ad aprire un dibattito pubblico allargato e strutturato”.
 
Di deindustrializzazione se ne occupò già quando fece la tesi di laurea.
 
“Nel bel mezzo dei trent’anni gloriosi: 1945-1975, della fase positiva dell’industrializzazione. Quando si progettavano le Asi, le Aree di Sviluppo Industriale. La  tesi si occupava della progettazione delle aree industriali nella fase dello sviluppo”.
 
Comunque il libro in uscita si occupa di altri trentenni.
 
“Si occupa del trentennio che potremmo chiamare inglorioso, dal 1990 a oggi. E di quello che abbiamo davanti per arrivare al 2050, quello della transizione ecologica”.
 
Gli ultimi tre non sono stati decenni facili.
 
“L’Italia, e in modo particolare il Sud, sono incappati nella trappola dello sviluppo intermedio, come dice l’economista Gianfranco Viesti. Perde la sfida dell’innovazione col Nord e ha costi di produzione assai maggiori rispetto all’Est”.
 
Il trentennio inglorioso a Napoli si è aperto con la chiusura dell’Italsider.
 
“E con l’apertura di una storia, quella della riqualificazione di Bagnoli, nata già male”.
 
Il sindaco Nello Polese la mise a capo del gruppo di lavoro che doveva trasformare quell’area in parco scientifico.
 
“Il tentativo era quello di coniugare il lavoro e l’ambiente. Ma fallì per un certo spirito del tempo: si era attorno al 1992, agli anni di Tangentopoli, gli anni in cui dietro tutto ciò che si metteva in piedi si annidava il sospetto che ci fosse un imbroglio”.
 
Poi venne Bassolino.
 
“Il quale agitò la bandiera del risarcimento, inizialmente con una opzione ambientalista manichea. Come è andata a finire è, purtroppo, noto a tutti. Nel libro, 3 saggi su 30 sono dedicati a Bagnoli”.
 
Il primo.
 
“Biagio Cillo l’ha intitolato emblematicamente La via per l’inferno è lastricata di buone intenzioni“.
 
Il secondo.
 
“E’ di Vincenzo Lipardi”.
 
Cita Lipardi e viene in mente l’incendio di Città della Scienza.
 
“Esatto. Avrà fatto uno sforzo immane a scriverne con distacco”.
 
Il terzo saggio su Bagnoli.
 
“Di Carmine Piscopo”.
 
L’assessore di De Magistris. Allora, professore: non è vero, come dice, che lei ha un brutto carattere.
 
“Non so se ho un brutto carattere. Ma, certo, non penso che le cose siano semplici. Per questo credo che sia utile approfondire le ragioni della loro complessità”.
 
Diciamo che è bendisposto allora.
 
“Io ho un giudizio tutt’altro che lusinghiero sulle ultime amministrazioni comunali di Napoli. E credo che le giunte di De Magistris abbiano fatto particolarmente male. Ma ho personale stima di Piscopo e ho ritenuto giusto nonché utile che descrivesse gli ultimi anni dal suo punto di vista: le difficoltà, i problemi che ha trovato. Un percorso di verità può essere utile”.
 
Per compierlo, nel libro ha messo assieme trenta saggi firmati da 31 napoletani e da 1 piemontese che cita spessissimo: Paolo Perulli.
 
“A parte che è stato il primo a consegnare il contributo nei tempi e nella lunghezza stabiliti, Perulli si fa apprezzare perché, da sociologo, introduce uno sguardo globale”.
 
Non la colpisce solo per il suo senso del dovere e della misura.
 
“No. Ha scritto un saggio, Nel 2050, passaggio al nuovo mondo, che riflette su quale possa essere l’identità glocale e la “politica estera” delle grandi città, tra cui Napoli”.
 
Sentiamo.
 
“Napoli deve essere la sponda europea di una interrelazione privilegiata con il Nord Africa”.
 
Allora inutile arrovellarci ad ogni campagna elettorale nel proporre una visione di città nuova.
 
“L’Europa ce l’ha già assegnata. Ed Enzo Amendola fa bene a ricordarlo: Corridoio 9”.
 
Il Corridoio che vuole collegare la Scandinavia col Mediterraneo e di cui Napoli è snodo cruciale.
 
“Esatto. Si tratta di capire come svilupparci giocando in questo ruolo in maniera sostenibile, rafforzando l’utilizzo in primis del nostro porto”.
 
Un esempio.
 
“Virtuoso è quello già in campo per le energie rinnovabili: la piattaforma per turbina eolica galleggiante del gruppo Saipem anticipa una scommessa importante per il futuro di Napoli: è la prima nel Mediterraneo”.
 
C’è il Pnrr.
 
“Ci sono le risorse. Ora tocca alle istituzioni essere all’altezza per utilizzarle”.
 
Il direttore del dipartimento di Architettura della Federico II, Michelangelo Russo, ha scritto su Il Mattino che “il Pnrr può cambiare il volto della città a condizione che gli interventi siano armonizzati e resi coerenti da un Piano Urbanistico efficace e aggiornato”.
 
“L’ultimo è vecchio di 18 anni, ha perfettamente ragione”.
 
Dai primi passi, che ne dice?
 
“Sulla Città Metropolitana, il sindaco Manfredi ha fatto benissimo ad impostare un lavoro su 5 grandi progetti divisi per zona omogenea. Il piano De Magistris che metteva dentro di tutto di più non serviva a niente”.
 
Lei ha scritto che ora Napoli e la sua area metropolitana devono “pensare in grande”, come Marsiglia. Una città che “per il ruolo che deve avere Napoli nel Mediterraneo, suona come una sveglia”.
 
“Sì, è così”.
 
E cosa l’ha spinta a lanciare quest’avvertimento?
 
“Al di là del potenziamento del porto, un piano del comune marsigliese per l’edilizia scolastica: segno che puntano molto sull’istruzione”.
 
A Napoli, in alcuni quartieri, si raggiunge il 40% di evasione scolastica.
 
“E’ un tema importantissimo. Nel libro se ne sono occupati Marco Rossi Doria, Cesare Moreno, Geppino Fiorenza e Giovanni Laino”.
 
Vi siete messi in testa di “stimolare un dibattito pubblico a sostegno di una strategia di sviluppo della Città Metropolitana”. L’ottimismo non vi manca.
 
“E’ l’ostinazione della speranza, di marca hirschmaniana”.
 
Per Biagio de Giovanni, Napoli non è un posto per dibattiti. Anzi: qui si nota la povertà dello spazio pubblico del confronto.
 
“Per le cose facili è inutile impegnarsi. La nostra sappiamo che è un’operazione complicata, nient’affatto accademica. Ma se i 32 si attivano, a cominciare dalle presentazioni del libro che ho in mente di fare nei vari quartieri, possiamo stimolare un certo confronto, creare una sorta di forum permanente che si sviluppa dal basso attorno al destino della nostra città”.
 
L’urbanistica è democratica?
 
“Dovrebbe sforzarsi di esserlo. Da un lato, spinge a conoscere meglio i problemi del territorio; dall’altro, dovrebbe raccogliere stimoli e idee. Questo è il senso del libro che, non a caso, raccoglie anche pareri fra loro contrastanti”.
 
Manfredi ha già deciso che bisogna rivedere il Piano Regolatore: “Uno strumento ormai vecchio, pensato per la Napoli del 1990: noi dobbiamo guardare alla Napoli del 2050”. Ha citato le sue stesse date.
 
“Tornando al paradigma glocale di Perulli, l’Università è oggettivamente un soggetto glocale. E Manfredi, dopo averla guidata, può sicuramente imprimere una svolta in questa direzione anche al governo della Città metropolitana”.
 
Per ora, vede poche gru e tanti ponteggi senza cantieri.
 
“Ha ragione. Ma l’esempio del polo di San Giovanni fa ben sperare. E’ la prova provata che lui, l’assessore Edo Cosenza, Giorgio Ventre hanno ben chiaro come agire”.
 
E’ l’ora del pragmatismo. E, a tal proposito, ha notato che, per la prima volta, a guidare l’assessorato all’urbanistica del Comune c’è una donna, Laura Lieto. E, contemporaneamente, a capo dell’associazione costruttori di Napoli ce n’è un’altra: Federica Brancaccio.
 
“Non sono un femminista scatenato. Ma le sensibilità, l’intelligenza e il pragmatismo femminili, in urbanistica, sono indubbiamente una risorsa preziosa. Lo dico anche con un pizzico di orgoglio perché Laura Lieto è stata la mia allieva prediletta unitamente a Michelangelo Russo, l’attuale direttore del Dipartimento di Architettura”.
 
Poche idee, ma chiare.
 
“Spero molte e buone. Abbinate a capacità operativa”.
 
Qual è l’idea, la trasformazione urbana su cui puntare e che cambierebbe Napoli?
 
“Bagnoli”.
 
De Luca vuole trasformare l’area della ferrovia impiantandoci una nuova sede della Regione.
 
“Sperando che non si limiti alla sua sfrenata passione per le archistar”.
 
Sostiene che si fa politica per lasciare segni tangibili di cambiamento sul territorio. Altrimenti, è meglio starsene a casa.
 
“Lo capisco, è anche vero. Ma se il risultato è il Crescent, non saprei”.
 
Se ne riparla all’uscita del libro.
 
“Dopo l’elezione del Presidente della Repubblica. Quando la gente non sarà distratta”.     

Hub vaccinale alla Sant’Angelo a Sasso, i medici attaccano ancora la Regione

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Benevento – A quasi un mese dall’avvio delle vaccinazioni pediatriche nella provincia di Benevento è stato raggiunta una percentuale di tutto rispetto: si è toccata quota 43% del totale dei bambini. Se questo dato è confortante per le Autorità sanitarie, continua a preoccupare invece la variante Omicron del Covid 19, che ormai in Campania è dilagante. Questa mattina l’Asl, con la cooperazione del Comune di Benevento, della Croce Rossa e della Protezione Civile, ha aperto un temporaneo hub presso la scuola Sant’Angelo a Sasso nella parte alta della Città. Nell’ambito del progetto ASL “Mi vaccino a scuola” sono stati vaccinati 300 persone, tra i quali 250 sono bambini ed il restante sono genitori degli stessi.

E’ il terzo hub scolastico nel capoluogo, dopo l’apertura alla Bilingue ed il plesso Pascoli della Mazzini; mentre per fine mese dovrebbe aprire un altro hub presso la Bosco Lucarelli.  Quello che preoccupa e ha fatto adirare il presidente dell’Ordine dei Medici, Pietro Ianniello, oggi con il suo vice Luca Milano, è la sospensione delle attività ambulatoriali in questa fase. Ianniello ha lanciato accuse alla Regione Campania e al presidente Vincenzo De Luca. “Ci sono decisioni che non riusciamo a comprendere. Bloccare le attività ambulatoriali creerà problemi in futuro con l’aumento delle liste d’attesa e l’aumento della paura tra le persone per l’aggravarsi di malattie. La nota della Regione di chiarimento la ritengo grave. Loro ci dicono che bisogna consultare il medico e lui poi potrà decidere cosa fare. Quale medico? Se il paziente non può accedere in ospedale chi potrà visitarlo e decidere  l’urgenza o meno della prestazione sanitaria? Non può ricadere tutto sui medici di famiglia. La collaborazione con la Regione c’è se qualche volta chiedessero il nostro parere probabilmente potremo dare utili consigli”. Ianniello, infine, ci ha tenuto a sottolineare: “Ogni persona che ha difficoltà respiratoria chiama o il medico di famiglia o il 118. Stiamo impegnati da mesi sulla campagna vaccinale”.

Tornando all’iniziativa dell’hub di questa mattina è stata accolta favorevolmente dal dirigente del Plesso Scolastico di Sant’Angelo a Sasso, Michele Ruscello, il quale ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per una maggiore prevenzione da parte di tutti. 

La responsabile di  Dipartimento dell’Asl, Annarita Citarella, ha spiegato: “Le vaccinazioni stanno andando molto bene. Il nostro direttore ha voluto che si continuasse sulla strada delle vaccinazioni pediatriche all’interno della scuola. C’è ovviamente l’hub di Ponte Valentino, ci sono le famiglie che vengono a vaccinarsi. La copertura delle vaccinazioni pediatriche è importante, i bambini vogliono vaccinarsi, hanno assorbito la cultura vaccinale. Si, certamente c’è paura dell’ago della siringa, ma loro hanno fretta di tornare ad una vita normale”.

“Stiamo dando una mano all’Asl – ha dichiarato Alessandro Rosa, assessore con delega della Sanità -. Abbiamo chiesto aiuto al dirigente Ruscello e la richiesta è stata subito accolta. Abbiamo sensibilizzato bambini e genitori in una variante che in Campania è estremamente preoccupante perché se da una parte attacca nonostante il vaccino, si ferma alle vie aeree. La sintomatologia non è forte e severa come le altre. Bisogna continuare sulla prevenzione”.

‘Noi di Centro’, nominati i vertici delle cinque province in Campania

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Il segretario regionale di Noi di Centro, Luigi Bosco, d’intesa con il segretario nazionale Clemente Mastella, ha proceduto oggi ad una prima fase organizzativa del partito in Campania, nominando i vertici nelle cinque province.

Per Napoli è stato nominato segretario provinciale Giuseppe Barra, per Caserta Orlando De Cristofaro, per Avellino Ciro Aquino, per Salerno Luigi Nocera, per Benevento è stato nominato segretario Carmine Agostinelli e presidente Domenico Parisi.

“Abbiamo proceduto a questa prima fase organizzativa individuando i vertici del partito in sindaci, amministratori e figure rappresentative del territorio”, afferma Luigi Bosco che ringrazia “i neo segretari e il presidente di Benevento per l’impegno che profonderanno per il radicamento di Noi di Centro. Nelle prossime settimane proseguiremo con l’organizzazione territoriale affinché Noi di Centro sia sempre più il partito di riferimento in Campania”, conclude il segretario regionale Bosco.

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