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Grana parcheggio e finanziamento con i soldi dei cittadini. Sarà una manifestazione per la pace, ma è guerra su alcune tematiche che anticipano l’evento del 28 ottobre fortemente voluto dal Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. 

Lui, lo sceriffo, questa volta punta sulla pace, ‘scortato’ dalle sue ‘truppe pacifiste’: studenti, sindacati e primi cittadini di almeno duecento comuni campani. La prova di forza di De Luca parte dai numeri:  420 bus in arrivo a piazza Plebiscito, almeno 20mila persone pronte a gridare no alla guerra. Il problema, o la comodità, è che i torpedoni li paghiamo noi contribuenti.

“Crepi l’avarizia”, De Luca non bada a spese, anche perchè i soldi sono dell’ente da lui governato: 300mila euro di impegno di spesa per bus gratuiti che probabilmente non troveranno sosta nei pressi del palco ma dovranno parcheggiare lontano per non congestionare la zona evento, creando non pochi problemi ad un piano traffico già appesantito dalla quotidianità viaria.

Politicamente, la spesa ‘privatistica’ di De Luca è stato un assist per Matteo Salvini.Liste d’attesa infinite negli ospedali della Campania, ma De Luca spende centinaia di migliaia di euro per manifestazioni, cortei, bandiere e striscioni. Imbarazzante”, il leader della Lega ha attaccato il governatore campano che per l’evento si è avvalso di un contributo in stile comitato festa.

“Invitiamo Matteo Salvini a fornirci lui per la manifestazione del 28 ottobre a Napoli, magari con la mediazione di qualche oligarca russo, il palco, le sedie, i microfoni, gli amplificatori, i bus che mettiamo a disposizione su richiesta delle scuole, i bagni chimici, il supporto logistico. Lo invitiamo anche a montare il palco. Potrà dare un senso alla sua vita” la risposta, condita sempre dal solito sarcasmo, di De Luca.

Nella sostanza, in un periodo di posizioni politiche ballerino, De Luca ha cominciato la conta, puntando su categorie che possono alimentare il proprio ego e respiro politico: una cooptazione ben strutturata, perché da qualche tempo, l’indice di gradimento si misura in copertura di pubblico in pubblica piazza. Sarà evidentemente… un Plebiscito.