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In seguito a un intervento alla prostata, uno degli obiettivi da raggiungere è quello di recuperare la continenza. Il percorso è personalizzato, in quanto varia da soggetto a soggetto, ma l’obiettivo è sempre quello di rafforzare i muscoli del perineo che supportano la cavità addominale dal basso. Come è facile intuire, i problemi di incontinenza dopo l’intervento alla prostata possono avere un impatto notevole dal punto di vista della qualità della vita di una persona: il paziente, infatti, è tenuto ad adoperare presidi assorbenti e, quindi, devi fare i conti con un cambiamento delle proprie abitudini anche per ciò che concerne la vita di relazione.

L’importanza della riabilitazione

È facile intuire, pertanto, quanto sia importante la riabilitazione del pavimento pelvico, il cui obiettivo è quello di rendere più forte l’azione della vescica. Gli uomini che sono stati privati per via chirurgica della prostata, infatti, hanno dei problemi dal punto di vista del contenimento urinario, di cui è responsabile proprio la vescica. L’attività dei muscoli del perineo è decisiva per limitare gli effetti negativi di un intervento chirurgico. Se è vero che sono molte le strutture nelle quali viene eseguita una riabilitazione post-operatoria, è altrettanto vero che i fisioterapisti che vantano una specializzazione per tale gruppo muscolare non sono così numerosi.

Come avviene la riabilitazione

Il percorso di riabilitazione si basa su una serie di esercizi ad hoc che devono essere effettuati in posizione distesa; una volta che li ha appresi, il paziente li potrà ripetere anche a casa da solo. Tali azioni hanno lo scopo di replicare situazioni di sforzo che si potrebbero verificare nella vita di tutti i giorni. Prima che si proceda con la riabilitazione, comunque, la persona viene sottoposta a una meticolosa valutazione che deve tenere conto, tra l’altro, della quantità di tempo che è stata trascorsa con il catetere, della sensibilità locale, della presenza eventuale di edema, delle caratteristiche della cicatrice e del livello di invasività che ha caratterizzato l’intervento. Al paziente viene spiegato in che modo devono essere effettuati i gesti routinari allo scopo di limitare l’incontinenza: azioni come alzarsi da una sedia, bere, e così via.

Incontinenza

In questa fase può essere necessario l’impiego di prodotti assorbenti per le perdite urinarie. Essi sono disponibili in vendita anche su Internet, per esempio sullo shop online AMioAgio.it, che rappresenta l’e-commerce del marchio Hartmann. Questo brand è leader in Europa nel settore dei dispositivi medici, occupandosi sia della loro produzione che della loro vendita. Su amioagio.it oltre agli assorbenti si possono trovare anche prodotti dedicati alle medicazioni e per l’igiene della persona, per un catalogo strutturato in modo da assecondare le esigenze di sicurezza e di comfort di tutti gli utenti.

Non solo riabilitazione

La riabilitazione successiva agli interventi chirurgici nel corso degli ultimi tempi è stata affiancata, se non addirittura sostituita, da un percorso pre-operatorio. In questo caso il paziente nelle 4 settimane che precedono l’intervento si sottopone a un iter di preparazione che riguarda l’esecuzione di una serie di esercizi grazie a cui sarà in grado di limitare la portata del disagio e, in seguito all’intervento, di risolvere in tempi più rapidi i problemi di incontinenza continenza.

Il ruolo della ginnastica

Ciò non toglie che la ginnastica continui ad avere un valore decisivo: il suo compito è quello di rafforzare la zona del corpo in difficoltà e di migliorare la sua tenuta, in modo tale che il transito di urina possa essere fermato tramite la contrazione del perineo. Per quel che riguarda i tempi di recupero, molto dipende dal livello di gravità della situazione: nei casi meno problematici, già a distanza di un mese dall’intervento la continenza può essere recuperata. Diverso è il discorso per le situazioni in cui si ha a che fare con una lesione chirurgica più grande: si tratta di casi più complessi in cui ci può essere bisogno addirittura di più di un anno di riabilitazione, anche con la stimolazione elettrica del muscolo.

Si può fare sport?

Non ci sono controindicazioni in relazione allo svolgimento di attività sportiva: il nuoto è consigliato, per esempio, ma vanno molto bene anche le camminate, sia che avvengano al chiuso sul tapis roulant che all’aperto. Per andare in bici o per correre, invece, il consiglio è di attendere almeno due o tre mesi. Se ci si dovesse rendere conto che l’attività fisica causa una perdita di urina, in ogni caso, è necessario interromperla ed evitare di ripeterla fino a quando non si sarà del tutto guariti.