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Napoli – Una sentenza destinata ad alimentare molte discussioni quella promulgata dal Tar della Campania.

Con un decreto a firma del presidente Maria Abbruzzese viene accolto un ricorso presentato contro le ordinanze del governatore De Luca che prevedevano le lezioni in presenza solo per le prime due classi della scuola primaria.

In questo modo il Tar apre al ritorno alla didattica in presenza anche per le scuole elementari e medie della Regione Campania.

Cosa accade dunque ora?

Il Tar precisa che la sospensione delle ordinanze regionali, con riferimento alle sole scuole elementari e medie, è “da intendersi autoesecutiva quanto alle classi della scuola elementare” che, si legge nel decreto,  “sono allo stato già aperte sia pure per un numero più limitato di studenti e che non richiedono misure ulteriori ai fini della riapertura totale”.

Per ciò che concerne le medie invece “essendo invece necessarie attività propedeutiche alla materiale riapertura”, che sono “di competenza dei singoli dirigenti scolastici”, l’accoglimento “deve intendersi nel senso” che la Regione non potrà emettere una nuova ordinanza che disponga la “ulteriore sospensione delle attività didattiche in presenza oltre il 24 gennaio 2021” e che spetta agli organi regionali “impartire ogni disposizione necessaria o opportuna per consentire la riapertura delle scuole medie entro il 25 gennaio 2021”, beninteso sempre “fatte salve le competenze dei Sindaci e del Dirigenti scolastici”.

Inoltre “l’eventuale ulteriore dilazione, purché di ragionevole e certa durata, potrebbe essere presa in considerazione solo quale misura determinata da specifiche e peculiari difficoltà operative locali, ma non potrebbe comunque essere giustificata come misura generalizzata su tutto il territorio regionale”. In sostanza potranno essere previste dergohe solo su base locale, e comunque legate alla specificità del caso.

Ad ogni modo lo stesso Tar ha riconosciuto che, pur essendoci state alcune “criticità” da parte della Regione, le ordinanze rientravano nel quadro di una “situazione di emergenza sanitaria”. 

Il decreto fissa la trattazione collegiale dell’istanza per il 2 febbraio prossimo.