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Il Consiglio regionale della Campania ha approvato oggi, all’unanimità, una proposta di legge alle Camere, ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione, per l’abolizione del numero chiuso ai corsi universitari di area sanitaria, che è già stato approvato con una delibera di Giunta regionale del 6 settembre.
La proposta di legge, che è composta di soli tre articoli, è stata illustrata nel corso dei lavori del Consiglio dal presidente della I Commissione permanente, Giuseppe Sommese.
L’articolato prevede che a decorrere dall’anno accademico 2024/2025 l’accesso ai corsi universitari in medicina e chirurgia, in medicina veterinaria, in odontoiatria e protesi dentaria, nonché ai corsi universitari concernenti la formazione del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione e ai corsi di laurea specialistica delle professioni sanitarie sia libero.
Inoltre, la proposta di legge prevede disposizioni per il rafforzamento dell’offerta formativa e, specificamente, che, con decreto da adottarsi entro il 31 gennaio 2024, il Ministro dell’Università e della Ricerca accerti l’eventuale fabbisogno di risorse umane e strumentali necessario al rafforzamento del sistema universitario e lo trasmetta al Ministro dell’Economia e delle Finanze al fine della successiva approvazione, d’intesa, di un piano straordinario pluriennale di reclutamento e adeguamento, e che, con decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca, da adottarsi entro il 31 dicembre 2026, sia definito il fabbisogno di risorse umane, strumentali e finanziarie al fine dell’incremento dei posti disponibili nei corsi di formazione specialistica dei medici.

Nella discussione per la l’approvazione di una proposta di legge alle Camere per l’abolizione del numero chiuso a medicina sono intervenuti alcuni consiglieri regionali, tra cui Luigi Cirillo (gruppo misto) il quale ha evidenziato che “ogni barriera nell’accesso allo studio è un grave errore, in particolare alla facoltà di Medicina occorre sostenere l’accesso libero degli studenti, poi sarà la meritocrazia e fare il suo corso, con questa proposta di legge il Consiglio dà un segnale molto importante e l’auspicio che anche il Parlamento la approvi”.
L’attuale Governo è già intervenuto su questo tema e sta lavorando per il superamento delle limitazioni all’accesso ai corsi universitari di Medicina, quindi ben vengano tutte le decisioni che provengono dalle Regioni e che vanno nella direzione alla quale il Governo sta lavorando“, ha sottolineato il capo dell’opposizione di centrodestra Stefano Caldoro che ha anche auspicato una riforma delle scuole di specializzazione, alla luce degli attuali cambiamenti ed ha annunciato il voto favorevole al provvedimento.
Voto favorevole anche dalla Lega con il capogruppo Severino Nappi che ha sottolineato: “il nostro partito ha depositato in Parlamento una proposta di legge in materia facendoci carico della soluzione di un importante problema che va affrontato in maniera ampia per sostenere e rafforzare il sistema sanitario nazionale” e da Fratelli d’Italia con il consigliere Alfonso Piscitelli che ha sottolineato “l’importanza del provvedimento per iniziare a voltare pagina nella sanità, un settore fondamentale che necessita di risorse umane e di una profonda riorganizzazione, in particolare per quanto riguarda il sistema dell’emergenza-urgenza che necessita di nuove risorse per i medici che vi lavorano”.
Grazie al Presidente De Luca per aver presentato questa proposta di legge per l’abolizione del numero chiuso a Medicina – ha evidenziato il consigliere Luigi Abbate (Noi di Centro-Noi Campani) – ma occorre andare oltre per affrontare i problemi del sostegno economico degli studenti fuori sede, investire sulla formazione, potenziare la sanità territoriale, rafforzare l’emergenza-urgenza”.
“Il più grande problema dei medici, oggi, è l’allontanamento dalla sanità pubblica – ha osservato il consigliere Raffaele Pisacane (gruppo misto) – che ha aggiunto: “questa proposta di legge è un passo importante per dare un messaggio chiaro al Parlamento sull’attenzione che va dedicata alla classe medica e al sistema sanitario”.
Sono molto orgogliosa che la mia Regione si faccia portatrice di una battaglia così importante per garantire l’accesso ugualitario alla facoltà di Medicina come avviene in altri Paesi europei”, ha sottolineato la consigliera Roberta Gaeta (Europa Verde).
Questo passo è un invito al Governo e al Parlamento ad affrontare il problema della riforma del sistema di reclutamento del personale medico che, comunque, non si risolve con la sola abolizione del numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina – ha evidenziato il consigliere Massimiliano Manfredi (Pd)ed è giusto che questo primo passo venga mosso dalla più grande Regione del Mezzogiorno, ma occorre affrontare in maniera ampia anche le questioni della attrattività del servizio sanitario nazionale e della rispondenza dei corsi di specializzazione alle reali esigenze sanitarie del Paese”.
E’ molto importante questa proposta di legge che affronta un problema fondamentale che penalizza tanti giovani aspiranti medici ma si devono compiere scelte strutturali per potenziare il Servizio Sanitario Nazionale“, ha detto il capogruppo di Italia Viva Tommaso Pellegrino, per il quale “occorre evitare che si compiano scelte errate come l’eliminazione dell’obbligo di frequenza a Medicina che abbasserebbe il livello qualitativo dei nostri medici ed affrontare questioni fondamentali come l’aumento del compenso dei medici del SSN, particolarmente dei chirurghi e dei medici di urgenza, e della responsabilità professionale dei medici”.
Questa proposta di legge ci consente di affrontare il principale problema ovvero quello di continuare a garantire una sanità pubblica ed universalistica”, ha aggiunto la consigliera Valeria Ciarambino (gruppo misto), secondo cui “eliminare il numero chiuso per l’accesso a Medicina si scontrerà con alcuni portatori di interessi ben rappresenta e coesi ma è la cosa giusta da fare”.
“Negli anni tutte le forze politiche hanno manifestato la volontà di abolire il numero chiuso a Medicina ma nessun atto è stato compiuto mentre oggi, con la proposta del Presidente De Luca, sottoposta all’attenzione della Conferenza delle Regioni, si pone in essere un atto concreto e risolutivo che pone la prima pietra per affrontare altri importanti nodi della sanità“, ha evidenziato il consigliere Corrado Matera (gruppo misto).
Come M5S condividiamo questa proposta che è stata avanzata, per primo, dal Governo Conte, con l’allora Ministro Manfredi – ha concluso il consigliere Gennaro Saielloin Campania abbiamo sicuramente carenza di medici ma anche di altre figure sanitarie, occorre sbloccare le graduatorie di idonei”.