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Nel lungo Consiglio comunale di Avellino che ormai come da prassi riesce a riunirsi solo in seconda convocazione e comunque non con tutti i consiglieri di maggioranza presenti, torna all’ordine del giorno l’affaire rifiuti.
Nel caso specifico occorre l’approvazione dell’Aula alle motivazioni e l’asseverazione indicate dalla normativa del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (TUSP) dopo che la Corte dei Conti aveva espresso parere negativo sul deliberato della giunta comunale per la costituzione della nuova società a capitale pubblico-privato, la Grande srl.
Ma il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, è sempre andato avanti per la propria strada, incassando già un via libera dall’Aula al diniego di revocare la delibera così come aveva invocato l’opposizione.

E nemmeno in questa occasione sono bastate le virate proteste dell’opposizione, a partire dal consigliere Nicola Giordano, per far cambiare idea al sindaco e, quindi, alla sua maggioranza.
La vicenda della convenzione, evidenziata a gamba tesa dalla Corte dei conti pur non essendo suo compito, è stata superata con la sua approvazione- rimarca il sindaco- La stessa Corte ha fatto sua una casistica che riguarda lo strumento dell’house providing che non è la nostra. Che poi il parere è obbligatorio ma non vincolante. La nostra è la scelta migliore per la comunità avellinese e rappresenterà una vera e propria svolta rispetto al tema rifiuti in città. Siamo all’ultimo atto consiliare del percorso di scelta di costituire una società mista e non ci faremo fermare.

E comunque-  rimarca Festa rivolgendosi all’opposizione- con questa nostra scelta amministrativa ci sarà anche una riduzione per la tari. Per voi il 10% è poca cosa? Solita storia della Sinistra e del Pd dell’elite: per tante famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, il 10% è un risparmio importante. Ed io sono e sarà sempre dalla parte dei più deboli”.

Via libera liscio all’ordine del giorno ma poi la maggioranza, dopo essere riuscita ad approvare la delibera sul Documento Unico di programmazione (Dup) ritirato nel precedente Consiglio, registra lo scivolone sul Piano del Verde, nei cassetti amministrativi da oltre un anno e che è arrivato in Aula senza essere passato all’attenzione della Commissione regolamenti.
Un corto circuito amministrativo che non è la prima volta che contraddistingue l’amministrazione Festa.

Infine si riesce a discutere anche la richiesta dell’opposizione delle dimissioni dell’assessore esterno all’urbanistica Emma Buondonno, ma la maggioranza chiaramente boccia la mozione, senza tuttavia sentire l’esigenza di intervenire in Aula, anche per voce di un solo consigliere a difesa del membro dell’esecutivo messo alla “berlina” dalla minoranza.