- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Benevento – “Si è scritta nella serata/notte di venerdì 22 giugno  una brutta pagina per la politica e le istituzioni sannite. Mentre cinque sindaci che hanno eletto la vicesindaco Tozzi alla Presidenza dell’ATO rifiuti di Benevento, siglavano un documento con il quale si invitava alla più ampia partecipazione e al superamento di ogni incomprensione per dare slancio all’ATO rifiuti di Benevento, la Presidente senza informare nessuno degli undici componenti dell’ATO procedeva con atto monocratico all’individuazione del Direttore Generale”.

Questo l’incipit della nota stampa inviata dal Presidente del PD provinciale, Rossano Insogna sulla vicenda dell’elezione del Presidente dell’ATO rifiuti di Benevento.

La Presidente Tozzi – prosegue nella nota Insogna – ha spiegato questa sua decisione con la volontà di evitare il commissario ad acta. E’ veramente incredibile tale mistificazione dei fatti. Procediamo con chiarezza. Il Presidente Tozzi, dopo mesi di confronto serrato, ebbe il 22 settembre 2017 la totalità dei consiglieri dell’ATO al suo fianco nel deliberare l’avvio delle procedure per la nomina del direttore generale. All’interpello, tra i dirigenti dei comuni dell’Ato, risposero alcuni professionisti e così in data 12 dicembre il consiglio dell’ATO non fece mancare il numero legale per procedere alla nomina della commissione esaminatrice deliberandone i criteri di costituzione. Da quella data la Presidente non ha più convocato l’Ente d’Ambito nè ha informato nessuno degli 11 consiglieri sulle note di sollecito della Regione Campania né ha ritenuto di convocare l’organismo dopo la rinuncia dei segretari comunali a far parte della commissione per individuare una soluzione alternativa che potesse sbloccare la situazione. Il 23 maggio 2018 il Presidente De Luca ha inviato una diffida al Presidente Tozzi con minaccia di commissariamento. Ebbene la Presidente Tozzi non ha sentito il dovere di convocare i consiglieri per decidere cosa fare né ha formalmente informato nessuno degli 11 componenti di quel documento. Solo dopo numerose insistente sono riuscito ad avere una copia alcuni giorni fa tramite Whatsapp (!). Ma la cosa più grave è che la Presidente nell’ultimo giorno utile, il 22 giugno, procede alla nomina del direttore generale con atto monocratico sulla scorta di un parere dell’Avvocatura Regionale che l’autorizzerebbe in tal senso, e che invece rimanda ad una precisa procedura, quella dell’art.108 del Tuel, in presenza di una impossibilità a procedere. Procedura completamente disattesa e impossibilità a procedere inesistente poiché la Presidente ogni qualvolta ha convocato l’Ente d’Ambito ha avuto la presenza ed il sostegno della maggioranza. Il fatto gravissimo e che smentisce tutta questa messa in scena del senso di responsabilità con l’assunzione di quel decreto per evitare il commissariamento è nel fatto che il parere dell’avvocatura regionale sul quale si base la procedura posta in essere è stato inviato alla Tozzi, dopo due suoi quesiti, il 7 febbraio 2018. Tutti i consiglieri dell’Ente d’Ambito erano all’oscuro sia dei due quesiti sia del parere”.

“E la domanda alla Tozzi – insiste il Presidente del PD –  è la seguente: perché Presidente ha tenuto nascosto quel parere per 5 mesi quando poteva essere utilizzato per evitare tutto ciò. Le sembra normale non confrontarsi con i sindaci eletti in questo organismo e preferire confronti exctraistuzionali per prendere decisioni così importanti? Una brutta pagina che ha visto emarginati gli eletti nelle istituzioni che si sono sempre preoccupati di creare le condizioni per un governo condiviso e partecipato dell’ATO , mentre invece c’era chi pensava ad emanare  un decreto che peraltro in tutta evidenza è illegittimo. Come assurdo è tirare in ballo in questa inedificante vicenda il Presidente della Provincia che, non venerdì scorso, ma ben 10 mesi fa ha messo a disposizione dei locali per organizzare gli uffici dell’ATO, disponibilità non presa in considerazione. Hanno ragione Carmine Valentino e Clemente Mastella, non c’è nessun accordo politico, noi ci stiamo solo preoccupando di dare un governo all’ATO, lo stiamo facendo sul piano istituzionale, da Sindaci eletti nell’EDA. Per me prima vengono le istituzioni ed è inaccettabile che un Presidente di una così importante istituzione si nega al confronto con gli eletti dell’organismo che presiede e accetti  diktak esterni ad esso”.

“Per quanto riguarda – conclude Insogna –  il mio ruolo di Presidente del PD, resta chiaro ed inscalfibile il mio senso di responsabilità, di appartenenza e di rispetto per le decisioni politicamente e collegialmente prese e mai mi permetterò di disattenderLe. E appunto mi chiedo: chi ha deciso e dove si è deciso di procedere in questo modo ?!? Nei prossimi giorni si terrà la riunione della Direzione Provinciale per discutere nel merito.

LEGGI ANCHE: Ato, interviene Valentino: “Le alleanze del Pd non cambiano, bene nomina di Fusco”

LEGGI ANCHE: Ato Rifiuti, Barone: “Bene la nomina del direttore, ora si parta con le attività

LEGGI ANCHECaos Ato, nominato il direttore generale ma il Pd si spacca: Valentino da un lato, Insogna dall’altro