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Marianna Farese e Nicola Sguera, consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle, intervengono con una nota di commento ai lavori del Consiglio comunale di Benevento tenutosi ieri mattina.

“Il Consiglio – scrivono i due esponenti cinque stelle – ha visto la grave assenza del Sindaco. Se, come riferito dal Vicesindaco, Vincenzo Russi, Mastella è a Roma per motivi istituzionali, nulla quaestio. Se, malauguratamente, nei prossimi giorni dovessero trapelare notizie su incontri romani legati al suo nuovo impegno politico nazionale (come accaduto con la visita ad Arcore da Berlusconi nel giorno del tavolo in Prefettura da lui stesso richiesto) saremmo di fronte alla prova provata del tradimento degli impegni presi a luglio 2016, solennemente, nella prima seduta consiliare tenutasi a Palazzo Paolo V”.

“Per quanto riguarda l’elezione del nuovo Vicepresidente del Consiglio (e plaudendo sia a Vincenzo Sguera, che si è dimesso subito, passato in maggioranza, sia alla maggioranza stessa che ha lasciato piena autonomia alle minoranze sulla scelta), Marianna Farese ha ricordato, senza polemica, che si è trattata di un’occasione perduta: avevamo chiesto al PD di eleggere, in ogni caso, una donna (tra le quattro ascrivibili all’opposizione: Farese, Fioretti, Pedà, Varricchio, in ordine alfabetico), per dare coerente seguito agli impegni presi (anche con l’approvazione imminente del “Regolamento sulla consulta delle donne”). Purtroppo il PD ha pre-ferito un’altra scelta, da cui è conseguita la nostra astensione (sul nome di Italo Di Dio, cui auguriamo buon lavoro)”.

“Il cuore di questo Consiglio – ricordano Farese e Sguera – avrebbe dovuto essere la discussione sulla mensa, considerata anche la presenza dei lavoratori e delle lavoratrici che aspettano di sapere qualcosa del loro futuro. Nel suo intervento Nicola Sguera ha ricostruito le vicende degli ultimi due anni per contrastare una pericolosa tendenza all’oblio (finanche teorizzata da Quarantiello, quando ha detto che con la nomina della Del Prete si è azzerato tutto e si è ricominciato daccapo…). Questa Amministrazione non ha una voce, nel suo “Programma di mandato”, dedicata alla mensa. Ed è tutto dire. Si naviga, insomma, a vista, oscillando fra aneliti (aspirazioni vaghe…) alla condivisione e alle decisioni partecipate (come emerso dall’intervento di Luigi De Nigris) e un sostanziale decisionismo che ha portato al famoso “Regolamento” che obbliga alla mensa chiunque voglia frequentare il tempo pieno. La Del Prete ha provato a giustificare questa scelta affermando (e lasciandoci esterrefatti) che, come l’alunno accetta il docente scelto dallo Stato così deve accettare la mensa scelta… dal Comune! Dimenticando che si tratta di un servizio a domanda individuale e che, in linea di principio, tale obbligo dovrebbe portare anche alla gratuità del servizio”.

In ogni caso il M5S si è dichiarato insoddisfatto dei chiarimenti offerti dall’Assessore, che “ha mirato soprattutto a difendere il proprio operato, come se fosse possibile dimenticare quanto fatto in precedenza da altri e, soprattutto, come se fosse possi-bile ascrivere alla burocrazia l’eventuale fallimento di un disegno che appare privo di alternative. Insomma, nel caso in cui la mensa dovesse partire (e diciamo che realisticamente potrebbe accadere a dicembre), se i genitori che hanno fatto ricorso al TAR si appellassero nuovamente e il giudice, come fatto capire, accogliesse, in attesa di marzo, una sospensione cautelare, il Comune lascerebbe famiglie e Diri-genti scolastici in balia degli eventi, lavandosene le mani. Un atteggiamento che non ci pare responsabile. Il decisore politico, che peraltro promise di risolvere il problema, dovrebbe predisporre piani alternativi che tengano conto di tutte le incognite attualmente sul campo”.

“A scanso di equivoci, e per l’ennesima volta: il M5S è perché il Comune attivi la mensa (di qualità) senza l’obbligo, lasciando libere le famiglie che vogliono provve-dere al pasto da casa, supportando le scuole nella migliore organizzazione di questa complessità, che responsabilizza come mai prima i Dirigenti scolastici. Se non è in grado di farlo, che supporti la possibilità di bandi divisi per plessi scolastici con ristoratori locali realizzati dalle scuole stesse, mettendo a disposizione esperti nutrizionisti che diano coerenza “educativa” ai pasti proposti”.

“Abbiamo detto, in ogni caso, – aggiungono ancora i due consiglieri comunali grillini – che questo è un gioco a somma zero, purtroppo. Non si possono tutelare tutti gli interessi in campo (ad esempio, in questa fase, quelli dei lavoratori). Il M5S ha fatto una scelta netta (anche se dolorosa): la priorità è il benessere dei bambini, la qualità del loro cibo. Ogni azione dovrebbe avere questa stella polare. In ogni caso, questa Amministrazione con la sua azione ondivaga sta minando la sopravvivenza del tempo pieno, del lavoro di centinaia di persone. Spe-riamo che ci sia questa consapevolezza diffusa e non solo proclamata a parole”.

Durante la discussione si è verificato uno spiacevole episodio. Mentre Nicola Sguera stava registrando l’intervento della Del Prete, Giovanni Quarantiello ha chiesto al Presidente De Minico di vietare le riprese. Lo troviamo un gesto contraddittorio rispetto a quanto affermato da Mastella il 16 giugno del 2016 quando pro-mise di fare del Comune «una casa di vetro». Tutta la giurisprudenza recente, con argomentate eccezioni, afferma che tali riprese sono legittime. Riservandoci di tornare dettagliatamente sulla questione, per ora ci limiteremo ad inoltrare formale richiesta al Presidente del Consiglio ad ogni seduta perché quanto si discute nel Palazzo possa essere di pubblico dominio”.

“Questo intervento – dichiarano ancora Farese e Sguera- di Quarantiello fa il paio con la richiesta formulata alla stampa presente dalla Del Prete di rivolgersi a lei per informazioni «corrette». Che ci è parso, in uno scenario dove ci sono attori con visioni diverse delle priorità, la richiesta di una stampa embedded”.

“Infine, con rammarico, prendiamo atto che l’impegno preso di discutere dei “val-er” consiliari (il copyright dell’espressione è del Sindaco), del cambio di banco di Vincenzo Sguera e della rinnovata passione per la politica nazionale del Sindaco non si è discusso, malgrado impegno informale preso nel precedente Consiglio.

Abbiamo, dunque, fatto mettere a verbale che nella prossima seduta si affronteranno questi argomenti. Sarà tattica, sarà calcolo politico: a noi sembra francamente incomprensibile rinviare sine die la discussione nella speranza che i cittadini dimentichino. La politica (e con essa tutti noi) usciamo screditati da giochi di po-tere: il cortocircuito tra ambizioni nazionali e amministrazione produce danni nel funzionamento della democrazia comunale. Siamo certi che il Presidente del Consiglio nel prossima assise, che dovrebbe essere dedicata alla vicenda ASIA, metterà tra i punti all’ordine del giorno la discussione su quanto di surreale sta accadendo in questi mesi nel «quagliodromo» (copyright Luigi De Minico) di palazzo Mosti”.