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Web scatenato contro l’iniziativa di crowdfunding di Pina Picierno, candidata del Partito Democratico alle prossime elezioni europee in programma domenica 26 maggio. Insulti e offese sessiste, provenienti anche da donne, dopo la pubblicazione del tariffario (da 10 ai 500 euro) per finanziare la campagna elettorale dell’esponente politico campano. 
 
“Gi attacchi sessisti sul web non sono più tollerabili. Per questo ho deciso che denuncerò tutti gli autori delle ingiurie. Questo clima di odio deve finire” ha commentato la Picierno sulla sua pagina Facebook ricordando poi che “le iniziative di crowdfunding le fanno tutti. Ma se le fa una donna, ecco che diventa oggetto di insulti volgari e inaccettabili. Questo deve cambiare! Anche per questo voglio continuare a lavorare in Europa. Ed anche per questo denuncerò i violenti. Basta insulti sessisti alle donne sui social e fuori dai social”. 
 
E’ un fiume in piena la candidata Pd, parlamentare europee uscente. “La campagna elettorale entra nel vivo e cominciano le polemiche montate ad arte per danneggiarmi. Non avendo altri argomenti su cui attaccarmi – scrive Pina Picierno -, qualcuno ha pensato di potermi colpire sulla mia iniziativa di crowdfunding. Facendo una lettura vergognosa e sessista della mia semplice e trasparente iniziativa per raccogliere piccoli contributi per la campagna elettorale. Una campagna che, preciso, mi pago da sola. Io non ho e non voglio gruppi di potere che mi finanzino. Ho chiesto il supporto di chi crede nel valore delle mie idee e sposa le mie battaglie. Piccoli contributi simbolici dal basso. Come si fa in tutto il mondo. Come fanno tutti i politici che non vogliono padroni e che hanno a cuore solo l’interesse comune dei cittadini. Ma da noi, tutto questo diventa sporco. E allora battute e battutine sessiste, anche da parte di donne (che sono quelle che feriscono di più). Davvero si deve scendere a questo livello?  Io non lo farò. Vi lascio alla vostra pochezza.  Io torno – conclude – alla mia campagna elettorale fatta di argomenti veri, come lavoro, sviluppo del Sud, diritti, investimenti, rilancio dell’economia e molto altro. A tutti quelli che hanno scritto queste porcherie dico solo una parola: vergognatevi”.
 
di Ciro Cuozzo