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La mossa di Vincenzo De Luca non sarà particolarmente piaciuta a Mario Draghi. La decisione del Governatore di siglare un contratto, subordinato all’ok di Ema e Aifa, per acquistare dosi del vaccino Sputnik è stata indirettamente commentata dal presidente del consiglio durante la conferenza stampa odierna.

Mi riservo di esaminare la parte giuridica di questi ultimi contratti“, ha sottolineato il premier Mario Draghi, “quello che ho detto l’altra volta lo confermo, c’è in gioco la salute dell’individuo, la vita e la morte. Bisogna cercare sempre il coordinamento europeo, rafforzarlo, se non si vede soluzione cercare altre strade. Però starei attento a fare questi contratti, ieri la presidente della Commissione ha messo in luce che lo Sputnik, parlando con il fondo detentore del brevetto, loro possono produrre un massimo di 55 milioni di dosi, di cui il 40% in Russia e il 60% in vari siti internazionali“.

Dubbi e perplessità non mancano, quelle che sembra non avere Vincenzo De Luca. Anche i tempi per ottenere l’ok dall’autorità sanitaria europea e da quella italiana non sembrano così brevi come previsto. Indiscrezioni raccontano di un mese di attesa, ma dello stesso avviso non appare lo stesso Draghi. “È un vaccino con due dosi, è diverso da Johnson&Johnson“, ha concluso il presidente del Consiglio, “non è stata ancora presentata formale domanda all’Ema, ma l’Ema sta facendo una review sui vari componenti del vaccino e non si prevede che si pronunci prima di 3 o 4 mesi. Quindi se va bene il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell’anno“. Un inconveniente che farebbe saltare il banco del Governatore De Luca.