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Salerno – Angelo Tofalo, parlamentare salernitano del Movimento 5 Stelle e Sottosegretario di Stato alla Difesa, analizza così il (deludente) voto grillino: “Nel 2014, alle passate elezioni europee, avevamo raccolto a livello nazionale circa un milione di preferenze in più e questo ci impone oggi di fare una seria autocritica, è necessario un bagno d’umiltà per imparare questa importante lezione. Dobbiamo fare in modo, sin da subito, che incomprensioni e vulnerabilità lascino il passo ad un’organizzazione efficace del MoVimento 5 Stelle, al coraggio ed alla forza delle nostre idee, consapevoli che non siamo stati chiamati dagli italiani a gestire l’ordinaria amministrazione ma a guidare, con responsabilità, una vera e propria rivoluzione culturale. È necessario parlare al cuore delle persone con atti concreti per tenere vivo l’entusiasmo in chi ha perso la speranza.
Quattro milioni e mezzo di persone hanno comunque deciso di darci fiducia, ancora una volta, a circa sei anni dalla nascita della nostra prima proposta politica nazionale, e, soprattutto, a meno di dodici mesi dalla nascita del primo Governo a guida MoVimento 5 Stelle. In questa prima fase abbiamo messo in sicurezza tutte le persone che erano state dimenticate dalle Istituzioni e questo ci ha permesso di ridare dignità ad un popolo calpestato da anni nei suoi diritti di cittadinanza, abbiamo ricostruito il patto fiduciario che deve esserci tra chi governa e chi ha fame di equità e di legalità. Lo dimostra l’incremento di voti, rispetto alle Europee 2014, che c’è stato nel Meridione, in Campania e nella provincia della mia Salerno. Il MoVimento 5 Stelle qui si è comunque riaffermato come prima forza politica.
Ora dobbiamo andare avanti con la fase due ed aiutare le aziende a far ripartire il Paese. Le misure già messe in atto aiuteranno a stimolare nel breve periodo la domanda interna ma, grazie agli incentivi sull’innovazione tecnologica ed all’abbassamento delle tasse, offriremo ai nostri imprenditori nuovi strumenti per competere a livello globale.
Nelle prossime settimane dobbiamo assolutamente trovare un nuovo assetto organizzativo per essere tempestivi nelle risposte alle istanze dei territori. Tutti i Ministri hanno avuto un anno per prendere in mano le redini della Cosa Pubblica, ora non ci sono più scuse, in un progetto così ambizioso tutti sono utili ma nessuno è indispensabile. O mettiamo il turbo oppure butteremo all’aria un percorso di dieci anni che ci ha regalato un’opportunità unica. I parlamentari devono essere più presenti sui territori, non solo in periodi elettorali. Devono supportare le iniziative degli attivisti che da sempre sono il motore del MoVimento, stare tra la gente, riscoprire i gazebo, fare un giro al mercato la domenica tra la gente, ‘sporcarsi’ un po’ le mani e restare umani ricordandosi di essere portavoce prima che parlamentari. Dobbiamo portare a casa gli obiettivi che ci siamo prefissi con onestà intellettuale verso chi ha deciso di cooperare a questo progetto e serietà verso chi ci ha messo alla guida delle Istituzioni democratiche”.