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Marcianise (Ce) – La vicenda delle dimissioni del sindaco Antonello Velardi sta assumendo i contorni di una vera e propria telenovela. Il primo cittadino di Marcianise (non ancora ex, perché ha tempo fino al 12 aprile per ritirare la decisione assunta lo scorso 23 marzo), da abile conoscitore del mondo della comunicazione, sta tenendo un’intera comunità con il fiato sospeso e in attesa di conoscere l’esito definitivo del suo imminente destino amministrativo.

Mentre poche ore fa il presidente del Consiglio comunale convocava l’Assise per giovedì 29 marzo per trattare dell’argomento, l’opposizione a Velardi – che dal primo momento ha bollato le dimissioni del sindaco come una farsa – pubblicava un manifesto a firma i ‘giostrai’ in cui scrivono che “le dimissioni del sindaco illegittimo, candidato dopo aver falsificato le firme di ben 280 ignari cittadini, non riusciranno ad oscurare il fallimento della sua amministrazione e del suo governo.

Il testo del manifesto
Sono trascorsi quasi due anni dal suo insediamento e del promesso cambiamento non v’è alcuna traccia. Non è questo il giudizio della sola opposizione, ma anche quello espresso recentemente da una consistente e determinante parte della maggioranza, non più servile ai suoi desideri, sulla quale, ora e solo ora, il sindaco sta gettando lo stesso fango utilizzato da sempre nei confronti dell’opposizione e sovente nei confronti di quella parte della Cittadinanza, sempre più numerosa, che non si è lasciata incantare dai suoi proclami e dalle sue menzogne.

L’agognato e promesso palazzo di vetro, sbandierato in campagna elettorale, è diventato un inespugnabile fortino precluso a tanti e consentito solo ad un cerchio magico di parenti ed amici. Uno spietato e spesso illegittimo spoil system gli ha consentito di esautorare validi e stimati funzionari e dirigenti e sostituirli con amici e compagni di scuola occupando militarmente la casa comunale.

Una Città che, grazie alla collaborazione ed al lavoro della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, era riuscita a recuperare la sua dignità e un elevato livello di civiltà, è ritornata – secondo il giudizio dell’opinione pubblica nazionale maldestramente imboccata dal sindaco – una città ad “infiltrazione camorristica e preda dei clan” (mai un sindaco è stato sotto scorta). Il risultato? Una Città con fratture sociali e tensioni mai registrate prima.

Il resto della sua azione è stato solo calunnie, diffamazioni, sciacallaggio (vero Giuliano M.? vero A.C.?) e rissa: con i V.U., con Sindaci di comuni limitrofi, con impiegati comunali, con la Chiesa e i parroci, con la Stazione Unica Appaltante, con tutti i predecessori politici e gli oppositori giostrai, e venendo ai giorni d’oggi con la sua maggioranza.

Di contro nessuna traccia del rilancio dell’occupazione, di un vero interporto, del ring verde, della piscina comunale, del palazzetto dello sport, del velodromo, della mensa scolastica, del polo oncologico, del Teatro Mugnone, delle piazze riaperte alla Città, dei parchi per i bambini, di strade asfaltate, del risanamento delle periferie e della 167, dei finanziamenti persi, degli investimenti, della eliminazione delle barriere architettoniche, della trasparenza amministrativa, della legalità e delle tante altre belle promesse sbandierate in campagna elettorale.

Signor sindaco Velardi non saranno le finte dimissioni o un’abile propaganda di una stampa compiacente a cambiare il giudizio negativo della maggioranza dei Cittadini che, solo qualche settimana fa, l’hanno sonoramente bocciata. La luna di miele con la Città è finita da tempo. Noi non parteciperemo a questa mortificante messinscena e, quindi non le chiederemo di confermare le sue false dimissioni. Le chiediamo, invece, di ridare alla città la dignità e l’immagine che merita!

Chi sono i ‘giostrai’?
Dopo quasi due anni di insulti ci tocca appropriarci del marchio e ribaltarlo contro chi lo ha coniato con un senso dispregiativo. I giostrai, gli artisti del divertimento, ci scuseranno. Essi, per noi, interpretano il divertimento, la spensieratezza, l’innocenza dei bambini che aspettano le loro giostre per trascorrere ore liete a giocare. Solo un pazzo, conservatore e oscurantista poteva associare le giostre al peccato.

Ma le giostre sono anche il combattimento cavalleresco, leale, faccia a faccia: essere giostrai è cosa buona. Oggi, a Marcianise, questo simbolo tiene uniti in un progetto tutti quelli che vogliono ribellarsi ad un’immagine di Città infamata e infangata, quelli che vogliono una convivenza civile, pacifica e rispettosa delle idee altrui: insomma, una convivenza democratica. È un marchio che abbracciamo con orgoglio, con liberta e con dignità in un momento nel quale la Città vive uno dei suoi momenti più drammatici”, così in un comunicato le forze di opposizione al sindaco Velardi, con in testa Dario Abbate, che spiegano l’utilizzo del termine ‘giostrai’ per firmare le dichiarazioni congiunte.

Tutti i retroscena del caso Velardi
Le dimissioni del primo cittadino, lo ricordiamo, sono arrivate venerdì scorso in seguito ad un Consiglio comunale che aveva visto ben otto consiglieri della maggioranza lasciare l’aula.

I sintomi di una difficile convivenza nella maggioranza di Velardi si erano avvertiti già all’epoca della sostituzione dell’assessore Paolella con la Laurenza, cosa mal digerita dal gruppo Terra di Idee e dal suo consigliere, Giovanni Vallosco. Poi la disastrosa sconfitta elettorale del 4 marzo che vedeva in campo la vice-sindaca Angela Letizia con la richiesta da parte della maggioranza di rivedere il suo ruolo all’interno dell’amministrazione. Richiesta inevasa da Velardi.

Dopo le dimissioni, il sindaco ha puntato il dito contro gli esponenti del Partito Democratico e contro il consigliere di Centro Democratico, Pino Riccio che aveva sottolineato la mancanza atavica di un confronto, mentre gli oppositori della prima ora, Dario Abbate in testa, hanno parlato sin da subito di “dimissioni farsa per mascherare il fallimento politico-amministrativo” di Velardi. Infine, l’affondo dei vertici di Centro Democratico che non hanno potuto perdonare il sindaco quando, riferendosi a loro, ha parlato di vecchia politica: “L’imperatore ha perso consensi”, hanno chiosato.

Intanto, parte della maggioranza e i fedelissimi di sempre si mobilitano per convincere il primo cittadino dimissionario a ritirare la decisione. Sabato 26 marzo, a partire dalle ore 16, davanti al Comune di Marcianise in via Roma è stato organizzato un sit-in di solidarietà e vicinanza a Velardi.