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Marcianise (Ce) – L’abbiamo definita sin dall’inizio una telenovela e, nei fatti, si sta rivelando tale. Il sindaco dimissionario, Antonello Velardi, a pochi giorni dalla scadenza del termine per ritornare sullo scranno del municipio, arricchisce la ‘fiction’ marcianisana con una nuova puntata.

Se pochi giorni fa parlava del suo successore, “un prefetto della Repubblica”, non lasciando dubbi sull’imminente commissariamento del Comune, ora fa capire chiaramente che potrebbe ripensarci e ritirare le dimissioni. Ovviamente perché lo stanno ‘implorando’ i suoi concittadini, vedi sit-in della settimana scorsa con un centinaio di persone (in una città di quasi 40mila abitanti) a chiedergli di tornare sui suoi passi; glielo stanno chiedendo i vertici deluchiani del Partito Democratico e ora anche i vituperati consiglieri comunali dei Democrat che, pur di farlo rimanere, hanno detto di non aver mai chiesto poltrone in giunta.

Ho incontrato i cinque consiglieri comunali del gruppo Pd di Marcianise – scrive Velardi su Facebook. Li guidava il capogruppo Raffaele Guerriero. È stata l’occasione per fare il punto sulla situazione politica di Marcianise e sulle mie dimissioni da sindaco.

I consiglieri hanno tenuto a ribadire che il Pd è schierato compatto al mio fianco e che finora ci sono stati dei fraintendimenti. Hanno sottolineato di non aver mai chiesto né voluto poltrone e hanno insistito sulla necessità di andare avanti con l’azione amministrativa cogliendo l’eccezionalità del lavoro svolto finora. Hanno spiegato che cercavano una fase due nell’attività della mia giunta, intesa come maggiore coinvolgimento dei consiglieri nell’attuazione del programma. Un coinvolgimento che non significa la ricerca di poltrone”.

Ho spiegato per parte mia – continua il sindaco dimissionario – che tutto ciò mi trova d’accordo. E ci mancherebbe: questa è nuova politica, tutto il resto è vecchia politica. I consiglieri hanno insistito sul fatto che il Pd consiliare vuole essere parte attiva di questo rinnovamento, da tempo avviato, e vuole essere distante e distinto da logiche diverse del passato. Il gruppo ha anche voluto sottolineare che le assenze di taluni di loro ad alcuni appuntamenti importanti per Marcianise degli ultimi giorni erano stati causati da fatti personali e non da motivazioni politiche”.

Li ho ringraziati molto, capendo io che finora si erano innescati o erano stati innescati dei corti circuiti. Ho ribadito che consiglieri con queste logiche nuove sono una risorsa per la città. All’incontro ha partecipato anche la mia vice Angela Letizia, esponente del Pd, alla quale il gruppo ha confermato apprezzamento per l’attività svolta”, conclude Antonello Velardi.

Pace fatta, quindi, tra consiglieri pidini e primo cittadino. Intanto, giovedì 12 aprile scadrà il termine di venti giorni utile per ritirare le dimissioni. La telenovela è durata anche troppo, prepariamoci per il gran finale di stagione.

Tutti i retroscena del caso Velardi
Le dimissioni del primo cittadino, lo ricordiamo, sono arrivate venerdì 23 marzo in seguito ad un Consiglio comunale che aveva visto ben otto consiglieri della maggioranza lasciare l’aula.

I sintomi di una difficile convivenza nella maggioranza di Velardi si erano avvertiti già all’epoca della sostituzione dell’assessore Paolella con la Laurenza, cosa mal digerita dal gruppo Terra di Idee e dal suo consigliere, Giovanni Vallosco. Poi la disastrosa sconfitta elettorale del 4 marzo che vedeva in campo la vice-sindaca Angela Letizia con la richiesta da parte della maggioranza di rivedere il suo ruolo all’interno dell’amministrazione. Richiesta inevasa da Velardi.

Dopo le dimissioni, il sindaco ha puntato il dito contro gli esponenti del Partito Democratico e contro il consigliere di Centro Democratico, Pino Riccio che aveva sottolineato la mancanza atavica di un confronto, mentre gli oppositori della prima ora, Dario Abbate in testa, hanno parlato sin da subito di “dimissioni farsa per mascherare il fallimento politico-amministrativo” di Velardi. Infine, l’affondo dei vertici di Centro Democratico che non hanno potuto perdonare il sindaco quando, riferendosi a loro, aveva parlato di vecchia politica: “L’imperatore ha perso consensi”, avevano chiosato.

Allora, parte della maggioranza e i fedelissimi di sempre si erano mobilitati per convincere il primo cittadino dimissionario a ritirare la decisione. Sabato 28 marzo davanti al Comune di Marcianise avevano organizzato un sit-in di solidarietà e vicinanza a Velardi: presenti, però, solo un centinaio di persone (Marcianise conta quasi 40mila abitanti), e flop sotto gli occhi di tutti.